Scomparso nel 2009, Candido Cannavò fu un grande giornalista, direttore per lungo tempo della «Gazzetta dello Sport», con uno stile personale riconosciuto a tutti i livelli. Egli ebbe anche modo di “incrociare” la disabilità, pubblicando tra l’altro, nel 2005, il libro E li chiamano disabili. Storie di vite coraggiose difficili stupende, che venne anche presentato a suo tempo sulle nostre pagine.
In sua memoria, il Circolo Navigli Artisti e Patriottica di Milano ha istituito dieci anni fa un premio, per ricordarne i princìpi morali da lui sempre sostenuti, e nei giorni scorsi il riconoscimento è andato pr la prima volta a una donna, alla nota atleta paralimpica e non solo Giusy Versace, con la seguente motivazione: «Non solo testa, non solo cuore, esempio poliedrico e indiscusso di successi, sempre pronta a nuove sfide per grandi traguardi».
A consegnare il premio sono stati il figlio di Cannavò, Alessandro e il giornalista Claudio Arrigoni, alla presenza anche della signora Franca, moglie di Cannavò. «Sono molto emozionata – ha dichiarato Versace per l’occasione – perché il libro E li chiamano disabili, che mi fu regalato appena uscita dall’ospedale, fu per me illuminante, aiutandomi ad approcciarmi a questa nuova vita con occhi nuovi e diversi. Ritirare un riconoscimento in ricordo di Candido Cannavò non può dunque che inorgoglirmi e darmi ulteriore spunto per andare avanti su questa strada, nella speranza che il mio impegno sportivo, polito e sociale possa contribuire ad accelerare quel cambiamento culturale necessario nei confronti di chi vive con una disabilità». (S.B.)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: info@gmicomunicazione.it.
Articoli Correlati
- La disabilità nel «Corriere» va in direzione dell'inclusione Il «Corriere della Sera.it» propone ai suoi lettori, da questo mese di febbraio, un blog tematico sulla disabilità, cui collabora anche il direttore responsabile del nostro sito Franco Bomprezzi. Si…
- Sordocecità, la rivoluzione inclusiva delle donne Julia Brace, Laura Bridgman, Helen Keller, Sabina Santilli. E poi Anne Sullivan. Le prime quattro erano donne sordocieche, la quinta era “soltanto” quasi completamente cieca, ma non si può parlare…
- Ieri il passato, domani il mistero, oggi il dono Un cognome importante, che pesa molto nel mondo della moda, un incidente stradale e la vita che cambia, fino a portarla, oggi, a gareggiare sulle piste di atletica e a…