Dopo il successo ottenuto due anni fa con la discesa a remi del Danubio da Vienna a Budapest per circa 300 chilometri, e la replica della stessa impresa lo scorso anno, sul tratto del grande fiume compreso tra Linz e Vienna (200 chilometri), Riccardo Dezi e Giulia Benigni, tecnici di canottaggio di IV livello Europeo, rispettivamente presidente e vicepresidente del Circolo Canottieri 3 Ponti di Roma, affiliato alla FIC (Federazione Italiana Canottaggio), affronteranno di nuovo la sfida nella prossima settimana, su un tratto di Danubio in parte ancora più a monte del precedente, ossia imbarcandosi a Passavia (Passau), in Germania. E anche quest’anno li accompagnerà il determinante sostegno della Fondazione Terzo Pilastro-Internazionale.
Importante è a questo punto sottolineare che il gruppo sarà composto, oltreché da una compagine dei Master del Circolo Canottieri 3 Ponti, anche da una serie di atleti con disabilità, italiani e austriaci, andando a formare in totale, come nei due anni scorsi, quattro equipaggi da otto con timoniere, seguiti in tutto il tragitto dagli organizzatori e dai tecnici dello staff con due motoscafi d’appoggio. Dezi e Benigni, infatti, svolgono regolarmente attività remiera sia insieme ad atleti con disabilità che “normodotati”. Il primo, in particolare, è direttore tecnico del settore pararowing del Circolo Canottieri Aniene di Roma e allenatore dell’equipaggio societario PR3 vincitore della medaglia di bronzo ai Campionati Mondiali del 2017 a Sarasota (Stai Uniti), composto da Paola Protopapa, Lucilla Aglioti, Tommaso Schettino e Luca Agoletto; per il 3 Ponti, invece, svolgono attività agonistica due atleti del pararowing (Marco Carapacchio e Daniela De Blasis).
Prenderanno quindi parte alla regata della prossima settimana due atleti non vedenti del Circolo Donauhort Ruderverein di Vienna (David Erkinger e Gerarld Ziniel) con i loro accompagnatori, anch’essi atleti del circolo viennese, e i citati Agoletto e Carapacchio, insieme a Daniele Stefanoni e Ludovica Tramontin.
Era il 1913, quando George Clifford Brown, preside del Worcester College per non vedenti (Oxford, Gran Bretagna), istituì una sezione di canottaggio nel proprio liceo. La presenza di un timoniere fece sì che gli alunni potessero gareggiare contro i propri pari normodotati e prendere parte a numerose regate, quale il Thames Challenge Cup nel 1927.
Nel 1945, poi, i veterani americani non vedenti decisero di partecipare alla regata del Navy Day, riuscendo a coinvolgere canottieri dell’Esercito, della Marina e dei Marines.
Il primo evento riconosciuto dalla FISA, la Federazione Internazionale delle Società di Canottaggio, fu la Coppa del Mondo organizzata nel 1991 in Olanda. Quattro anni dopo, nel 1995, il canottaggio paralimpico ha trovato spazio come evento dimostrativo ai Mondiali di Tampere in Finlandia.
Nel 2002, infine, è stato integrato ufficialmente nel programma dei Mondiali, mentre l’esordio paralimpico è avvenuto a Pechino 2008.
Impegnata senza vincoli territoriali nei campi della sanità, della ricerca scientifica, dell’assistenza alle categorie sociali deboli, dell’ostruzione e formazione, dell’arte e della cultura, la Fondazione Terzo Pilastro-Internazionale, che come detto, sostiene l’iniziativa, è presieduta da Emmanuele Francesco Maria Emanuele, ex atleta egli stesso, e appoggia con convinzione la diffusione dei valori più alti dello sport, come quelli dell’inclusione e della solidarietà.
Tornando al dettaglio della discesa a remi sul Danubio, l’avvio ufficiale è previsto per sabato 17 luglio a Vienna, con l’arrivo dei carrelli e dello staff, mentre il giorno successivo, domenica 18, tutti i vogatori partecipanti raggiungeranno la capitale austriaca e nel giorno stesso si trasferiranno a Passavia, da cui lunedì 19 avrà inizio la regata vera e propria, ripartita in cinque tappe, toccando le città di Schlögen, Linz, Grein, Melk e Durnstein.
Il tutto si concluderà sabato 24 a Vienna, presso il Cicrolo Donauhort Ruderverein. (S.B.)
Per ogni ulteriore informazione e approfondimento: Ufficio Stampa Circolo Canottieri 3 Ponti di Roma (Diana Daneluz), dianadaneluz410@gmail.com.
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