Tramite una Delibera prodotta nel luglio scorso, la Giunta della Regione Lombardia ha approvato uno stanziamento di 200.000 euro a favore della LEDHA, la Lega per i Diritti delle Persone con Disabilità che costituisce la componente lombarda della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), e della FAND Regionale (Federazione tra le Associazioni Nazionali di Persone con Disabilità), quale «contributo straordinario per il lavoro svolto […] in qualità di Federazioni sia per le Associazioni aderenti, con l’impegno a essere interlocutori con particolare riguardo a tutte le persone con disabilità prive di altri riferimenti associativi».
«La Delibera – come si legge in una nota diffusa dalla LEDHA – richiama la Strategia Europea per i Diritti delle Persone con Disabilità e la Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità e fa riferimento al “ruolo fondamentale” riconosciuto alle Associazioni delle persone con disabilità e delle loro famiglie, sostenendone la capacità rappresentativa, l’empowerment e garantendo il coinvolgimento e la partecipazione attiva delle stesse ai diversi processi decisionali».
Nello specifico, il contributo rientra all’interno di quanto previsto dal Commento Generale n. 7 del Comitato ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, riguardante gli articoli 4.3 e 33.3 della citata Convenzione ONU, in cui si afferma che gli Stati dovrebbero garantire alle organizzazioni rappresentative di persone con disabilità «stabile accesso a fondi nazionali, per sostenerne le attività ed evitare situazioni in cui debbano fare affidamento solo su fonti esterne, ciò che ne limiterebbe la capacità di stabilire strutture organizzative sostenibili».
«Questo – ha commentato Walter Ferrari, neoletto presidente della FAND Lombardia – anche in considerazione del fatto che le due Federazioni sono nate per promuovere e difendere i diritti delle persone con disabilità e che, oggi più che mai, operano per rimuovere qualsiasi ostacolo che ne impedisca la piena inclusione sociale, oltre a partecipare al coordinamento delle politiche e delle iniziative nei settori della previdenza, dell’assistenza, dell’istruzione, della sanità, della sicurezza, dell’abbattimento delle barriere architettoniche e sensoriali, della comunicazione, dello sport e, non ultimo del collocamento al lavoro».
«Ci auguriamo che questo riconoscimento – dichiara dal canto suo Alessandro Manfredi, presidente della LEDHA – porti a riconsiderare la nostra presenza fra le Associazioni più rappresentative previste dalla Legge Regionale 1/08 [“Testo unico delle leggi regionali in materia di volontariato, cooperazione sociale, associazionismo e società di mutuo soccorso”, N.d.R.]». (S.B.)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: ufficiostampa@ledha.it (Ilaria Sesana).
Articoli Correlati
- Dopo di noi da creare “durante noi“* L'organizzazione del futuro di una persona con disabilità: quali sono le tutele giuridiche esistenti? In quali ambienti si potrà svolgere la vita di quella persona? E con quali fondi? Un…
- La complessità del "Dopo di Noi" e la logica dei diritti «Può esserci ancora la possibilità di abbandonare l’attuale sistema organizzativo dei servizi e, approfittando dell’occasione di attuare la Legge 112/16 sul “Dopo di Noi”, iniziare con coraggio un processo di…
- Una buona cooperazione allo sviluppo fa bene a tutte le persone con disabilità «Se con i progetti di cooperazione internazionale allo sviluppo - scrive Giampiero Griffo, concludendo la sua ampia analisi sulle azioni in questo settore - verrà rafforzata la voce delle persone…