Troppe lacrime e troppo sangue

di Giorgio Genta*
Come le recentissime elezioni in tutta Europa sembrano dimostrare, «i Cittadini che pur inizialmente avevano accolto con favore o almeno con rassegnata sopportazione una politica di rigore economico e i sacrifici che essa comporta - scrive Giorgio Genta - percepiscono ora acutamente la mancanza dell'equità, che del rigore doveva essere il contraltare». E in questo contesto, i Cittadini con disabilità rischiano di veder crollare «anche quei pochi punti fermi ai quali si aggrappavano tenacemente, per vivere un'esistenza umanamente possibile: le pensioni di invalidità, i servizi alla persona, la partecipazione attiva alla società. Per loro davvero "troppe lacrime e troppo sangue"!»

Particolare di occhio di uomo calvo, con espressione più che sconsolataDai risultati delle recentissime elezioni un po’ in tutta Europa crediamo possa trarsi una considerazione di carattere generale: il rifiuto di una politica tutta “lacrime e sangue”, attenta più agli interessi dei grandi gruppi di potere economico internazionale che ai reali bisogni della gente.
Forse il lato più sorprendente – che è poi quello più significativo – è che questa ripulsa del rigore separato dalla crescita si è manifestata sia nei Paesi con maggiori difficoltà economiche, sia in quelli relativamente più benestanti.
L’Italia non è certo sfuggita a questa tendenza e il crollo o comunque la sconfitta dei partiti “tradizionali”, soprattutto di quelli che sorreggono il Governo “tecnico”, si è manifestato un po’ dappertutto, frenato solo localmente da candidati avulsi dalla macchina burocratica dei partiti.
I Cittadini a basso e medio reddito – definizione quest’ultima eufemistica perché oggi un reddito medio risulta comunque basso – che pur inizialmente avevano accolto con favore o almeno con rassegnata sopportazione una politica di rigore economico e i sacrifici che essa comporta, percepiscono ora acutamente la mancanza dell’equità, che del rigore doveva essere il contraltare e paventano che tanti sacrifici economici e un così marcato abbassamento del livello di vita serviranno solo a rallentare il tracollo finale o forse addirittura lo anticiperanno, perché l’imposizione fiscale altissima drena ogni risorsa sottraendola anche ad ogni possibile crescita.
Marcatamente, poi, i Cittadini con disabilità hanno visto crollare anche quei pochi punti fermi ai quali si aggrappavano tenacemente, per vivere un’esistenza umanamente possibile: le pensioni di invalidità, i servizi alla persona, la partecipazione attiva alla società.
Per loro davvero “troppe lacrime e troppo sangue”!

*Federazione Italiana ABC (Associazione Bambini Cerebrolesi).        

Share the Post: