La Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap (FISH) in rappresentanza di circa 30 organizzazioni di persone con disabilità e di loro familiari è fortemente preoccupata per gli accadimenti del caso di Terry Schindler Schiavo.
L’uso strumentale del caso di Terry da parte di fazioni pro life contrapposte al pro choice produce infatti un distacco dalla tragedia umana di Terry Schindler Schiavo e dall’assurda storia giudiziaria che la vede involontaria protagonista.
Il movimento americano delle Associazioni dei disabili e dei loro familiari per i diritti (laiche e religiose di ogni confessione) ha diffuso informazioni da cui si evince che Terry non è una donna tenuta in vita in modo artificiale. È una grave cerebrolesa, cosciente e reattiva al di là dei semplici riflessi.
Come è stato dimostrato dalla sua abilità di seguire con gli occhi, Terry è in grado di rispondere ai comandi verbali dei medici che l’hanno esaminata nel video pubblicato sul suo sito, e a reagire alle persone care. È in grado di deglutire la propria saliva e potrebbe potenzialmente essere svezzata dal tubo di alimentazione e recuperare parte del linguaggio, in modo da poter indicare direttamente i propri desideri.
Michael Schiavo, il marito, ha ricordato i presunti desideri di Terry solo dopo che è stato riconosciuto un indennizzo per l’imperizia che le ha causato la disabilità. L’analisi della sentenza dimostra che dei 700.000 dollari (l’indennizzo ottenuto da Michael e destinato all’assistenza sanitaria di Terry), oltre la metà è stata spesa per la sua battaglia legale per ottenere il distacco del tubo di alimentazione. Oltre 200.000 dollari sono stati pagati al suo legale Gorge Felos. Michael Schiavo ha impedito che la moglie usufruisse della logopedia, un tipo comune di riabilitazione a disposizione delle persone con cerebrolesioni.
La strumentalità è ancor più evidente se si pensa che la legge sulla tutela giuridica dei patrimonio che consente questo scempio, è promossa dal Partito Repubblicano in dispregio alla tutela dei diritti fondamentali delle persone come sancito dall’ONU con le Regole Standard per l’eguaglianza di opportunità delle persone handicappate e dal Congresso USA con l’American Disability Act.
Il dibattito rasenta l’assurdità. Oltre a non tenere conto dei fatti, esso è centrato sulla paura della malattia. Vi sono affermazioni pericolose degne dell’eugenetica come, ad esempio, quelle che pretendono di dare dignità alla vita solo col trittico consapevolezza, coscienza e autonomia. Secondo costoro, il resto è morte, tagliando via con un tratto di penna milioni di persone con grave disabilità cognitiva, intellettiva e relazionale, con esperienza di malattie psichiatriche ecc.
Le convinzioni tradizionali sull’incapacità di pensiero e di emozione vengono poi travolte dalla realtà di persone che superano le basse aspettative relazionali dagli altri riposte su di loro, se viene garantito loro un percorso riabilitativo dignitoso. La convinzione che le persone con disabilità come la Schindler Schiavo siano “meglio morte” ancora esiste ma è profondamente errata. Mette tutti noi in pericolo.
Infine, l’appello delle Associazioni italiane delle persone con disabilità e dei loro familiari va a sostegno degli sforzi della famiglia Schindler e del movimento delle Associazioni statunitensi, affinché si salvi una vita condannata esclusivamente per il godimento del suo patrimonio, senza ulteriori speculazioni di sorta.