La storia viva della disabilità, ricordando una donna che ne fu protagonista

«Uno studio che può illuminare e rendere più forti e radicate anche le battaglie di oggi, nella consapevolezza che solo con una profonda conoscenza storica si può arrivare a un’effettiva inclusione delle persone con disabilità nella società tutta»: è questo il libro di Enrichetta Alimena “Lotta per l’inclusione. Il movimento delle persone con disabilità motorie negli anni Settanta in Italia”, che verrà presentato l’8 marzo, in un incontro promosso dalla FISH e della FISH Calabria, nel quadro di una rassegna di opere di o su donne con disabilità, dedicata a Rita Barbuto, recentemente scomparsa
Rita Barbuto (foto di Jessica Pullia)
Il libro di Enrichetta Alimena verrà presentato nell’àmbito di una rassegna dedicata a Rita Barbuto (nella foto), che si impegnò per tanti anni in favore dei diritti di tutte le persone con disabilità (foto di Jessica Pullia)

«In questo mio lavoro ho analizzato storicamente in quale modo emerga in Italia il gruppo sociale delle persone con disabilità. In particolare mi sono occupata del processo di integrazione delle persone con disabilità motorie e mi sono chiesta grazie a quali forze, e secondo quali direttrici, tale gruppo viene riconosciuto titolare di diritti. È stata esaminata in particolare l’evoluzione del rapporto tra le Istituzioni Pubbliche e le Associazioni che si occupano di questo tema»: iniziava così, sulle nostre pagine, l’ampia sintesi, curata dalla stessa Autrice, dello studio di Enrichetta Alimena, premiato nell’anno accademico 2017-2018 come “Miglior tesi di laurea sul tema della disabilità”.
Da quello studio, come avevamo segnalato in seguito, è nato recentemente un libro, intitolato Lotta per l’inclusione. Il movimento delle persone con disabilità motorie negli anni Settanta in Italia, pubblicato nella collana “Erickson Live” e presentato come «uno studio che può illuminare e rendere più forti e radicate anche le battaglie di oggi, nella consapevolezza che solo con una profonda conoscenza storica si può arrivare a un’effettiva inclusione delle persone con disabilità nella società tutta».

Quel libro verrà ora presentato nel corso di un incontro online in programma per il pomeriggio dell’8 marzo (ore 17.30-19.30), in coincidenza con la Giornata Internazionale delle Donne, a cura della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) e della FISH Calabria, nel quadro di una rassegna di libri scritti o che raccontano di donne con disabilità, dedicata a Rita Barbuto, recentemente scomparsa, in ricordo del suo lungo impegno per i diritti umani e per l’inclusione sociale delle persone e in particolare delle donne con disabilità.

Coordinato da Nunzia Coppedé , presidente della FISH Calabria, l’incontro dell’8 marzo, dopo il saluto di Vincenzo Falabella, presidente nazionale della FISH, prevede l’intervento dell’autrice di Lotta per l’inclusione, Enrichetta Alimena e quello di Silvia Cutrera, vicepresidente nazionale della FISH e coordinatrice del Gruppo Donne della Federazione. (S.B.)

Per seguire l’incontro dell’8 marzo (piattaforma Zoom), accedere a questo link. Per ulteriori informazioni: info@fishcalabria.it.

Rita Barbuto
Scomparsa agli inizi di febbraio di quest’anno, Rita Barbuto costituiva un vero e proprio punto di riferimento, nella sua Regione (la Calabria), nonché a livello nazionale e internazionale, per la tutela dei diritti di ogni persona con disabilità. Oltre infatti ad essere stata protagonista attiva nella FISH Calabria (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), nella quale ha ricoperto la carica di Consigliera fino alla sua morte, con delega alla Vita Indipendente, è stata presidente e direttrice di DPI Italia (Disabled Peoples’ International), organizzazione per la quale ha anche coordinato lo sviluppo per l’Italia. Ha inoltre collaborato attivamente con la RIDS (Rete Italiana Disabilità e Sviluppo), l’alleanza strategica avviata da AIFO (Associazione Italiana Amici di Raoul Follereau), EducAid, DPI Italia, FISH e OVCI-La Nostra Famiglia (Organismo di Volontariato per la Cooperazione Internazionale). Per la RIDS, tra l’altro, e nello specifico per conto di EducAid, era stata una delle prime persona in carrozzina ad arrivare dall’estero nella Striscia di Gaza, nell’àmbito del progetto We Work, per svolgere attività di consulenza alla pari nei confronti di donne palestinesi con disabilità. Il tutto senza dimenticare il costante lavoro da lei svolto per far cessare le discriminazioni multiple subite da donne e ragazze con disabilità.

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