Mi rivolgo direttamente a Paolo Ferrero, ministro della Solidarietà Sociale e a Cesare Damiano, ministro del Lavoro e della Previdenza Sociale, per due semplici, ma fondamentali richieste al Governo, volte al sostegno delle persone con grave disabilità, in occasione dell’ormai imminente Legge Finanziaria per il 2007.
Chiedo in sostanza di:
– Allargare la possibilità di usufruire dei congedi retribuiti di due anni per l’assistenza alle persone con handicap grave, oltre che ai genitori anche al coniuge lavoratore. È ingiustificata, infatti, l’attuale disparità, per il semplice fatto che il coniuge lavoratore che assiste l’altro coniuge con handicap grave porta da solo il peso di tutta la famiglia: il lavoro che garantisce il sostegno economico, la cura e l’educazione dei figli, la cura della casa.
– Modificare la nuova legge sulle pensioni che andrà in vigore dal 1° gennaio del 2008. In altre parole sia data da allora la possibilità al coniuge lavoratore che assiste in famiglia il coniuge con handicap grave (o il genitore che assiste il figlio con disabilità) di andare in pensione al raggiungimento dei 57 anni di età e 35 anni di versamenti contributivi pensionistici, senza alcuna penalizzazione economica sulla pensione maturata.
In un momento come questo, dove si richiedono ancora tanti sacrifici per il nostro Paese, sia prestata perciò una particolare attenzione verso le persone con grave handicap e ai loro familiari, già notevolmente aggravati sul piano fisico, psicologico ed economico.
Al contrario, verrebbero traditi gli stessi princìpi di giustizia, solidarietà e attenzione verso i ceti più deboli ai quali il governo di centro-sinistra si ispira.
Al contrario, verrebbero traditi gli stessi princìpi di giustizia, solidarietà e attenzione verso i ceti più deboli ai quali il governo di centro-sinistra si ispira.
P.S.: Sono pronto, come tante altre persone con handicap grave, assieme alle loro famiglie e alle associazioni delle persone con disabilità, a scendere in piazza a Roma per rivendicare maggiore attenzione, oltre alle richieste sopraindicate, anche su un adeguamento delle pensioni d’invalidità e dell’indennità di accompagnamento per la persona disabile grave, per recuperare il reale valore della vita (l’assegno si è svalutato del 50%…).
*Persona con grave disabilità, consigliere della UILDM (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare) di Verona.
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