Lungamente attese, in quanto previste ben sette anni fa dal Decreto Legislativo 151/15, sono state finalmente presentate in questi giorni, nel corso di una conferenza stampa condotta da Andrea Orlando, ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, e da Erika Stefani, ministra per le Disabilità, le Linee Guida in materia di collocamento mirato delle persone con disabilità, adottate a seguito della pubblicazione, l’11 marzo scorso, del Decreto Ministeriale n. 43, così come la Banca Dati del collocamento obbligatorio mirato, il tutto, come si legge nel portale del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, «allo scopo di delineare un percorso di collaborazione e condivisione interistituzionale orientato verso un sistema di inclusione lavorativa più efficiente e organico in tutto il Paese».
«Le Linee Guida – si legge ancora nella nota diffusa dal Ministero – fanno propri i princìpi espressi dalla Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti delle Persone con Disabilità e tengono in considerazione gli obiettivi della recente Strategia Europea per i Diritti delle Persone con Disabilità 2021-2030, presentata dalla Commissione Europea. In particolare si assume la dimensione del lavoro come fondamentale per i percorsi di integrazione sociale delle persone con disabilità e per la più ampia realizzazione dei relativi progetti di vita indipendente».
Le Linee Guida prevedono dunque interventi concreti e specifici rivolti a giovani con disabilità non ancora in età da lavoro o ancora all’interno del sistema d’istruzione, che dovranno essere “accompagnati” in un percorso di inclusione sociale e integrazione lavorativa; a coloro che accedono per la prima volta alle liste del Collocamento Obbligatorio o vi sono iscritti da non oltre 24 mesi; a persone disoccupate da oltre 24 mesi e che rientrano nel mercato del lavoro dopo dimissioni, licenziamenti o lunghi periodi di malattia, infortunio sul lavoro, malattia professionale o riabilitazione.
L’attuazione delle Linee Guida stesse dovrà essere oggetto di un monitoraggio annuale, da parte del Ministero, in collaborazione con le Amministrazioni Regionali competenti, mentre per i necessari completamenti sono già stati previsti tavoli tecnici tra gli attori istituzionali.
Per quanto poi riguarda la Banca Dati di cui si è detto, da intendersi quale strumento di indirizzo e coordinamento a livello nazionale, essa intende definire le modalità attuative della raccolta di informazioni e la semplificazione degli adempimenti in materia di assunzioni mirate per persone con disabilità. In tal senso, il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha già avviato alcune interlocuzioni con l’INPS e con l’INAIL, per approntare tutti gli adempimenti utili a rendere operativo il nuovo strumento e sta per attivare anche un tavolo con le Regioni.
Le informazioni saranno accessibili alle Regioni alle Province Autonome di Trento e Bolzano, all’Ispettorato Nazionale del Lavoro, all’ANPAL (Agenzia Nazionale Politiche Attive Lavoro), al Dipartimento della Funzione Pubblica della Presidenza del Consiglio, ai datori di lavoro pubblici e privati e alle persone iscritte al Collocamento Mirato. (S.B.)
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