Un approfondimento sulle Linee Guida per il collocamento mirato

Sin troppo lungamente attese, in quanto previste ben sette anni fa dal Decreto Legislativo 151/15, sono state finalmente presentate nei giorni scorsi dai ministri Orlando e Stefani le Linee Guida in materia di collocamento mirato delle persone con disabilità, adottate a seguito della pubblicazione del Decreto Ministeriale n. 43 dell’11 marzo. Le stesse Linee Guida sono oggi oggetto di un accurato approfondimento da parte del Centro Studi Giuridici HandyLex, del quale suggeriamo senz’altro la consultazione

Donna con disabilità che telelavoraSin troppo lungamente attese, in quanto previste ben sette anni fa dal Decreto Legislativo 151/15, sono state finalmente presentate nei giorni scorsi da Andrea Orlando, ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, e da Erika Stefani, ministra per le Disabilità, come avevamo segnalato anche sulle nostre pagine, le Linee Guida in materia di collocamento mirato delle persone con disabilità, adottate a seguito della pubblicazione del Decreto Ministeriale n. 43 dell’11 marzo.
Le stesse Linee Guida sono oggi oggetto di un accurato approfondimento da parte del Centro Studi Giuridici HandyLex, del quale suggeriamo senz’altro la consultazione (a questo link).

Nel precisare innanzitutto le categorie cui si rivolge il documento (giovani con disabilità non ancora in età da lavoro o ancora all’interno del percorso d’istruzione, oltre ai soggetti che accedono per la prima volta alle liste del collocamento obbligatorio o vi sono iscritte da non oltre 24 mesi; disoccupati con disabilità da oltre 24 mesi; coloro che rientrano nel mercato del lavoro dopo dimissioni, licenziamenti, periodi di malattia, infortunio sul lavoro, malattia professionale o riabilitazione), le finalità delle Linee Guida, nonché i vari criteri e le proposte per il collocamento mirato, HandyLex sottolinea tra l’altro come il testo definitivo sia stato «elaborato a seguito di un’ampia concertazione con le Federazioni che hanno al loro interno le Associazioni maggiormente rappresentative delle persone con disabilità, recependo quasi integralmente tutte le osservazioni mosse dalle stesse, sia in termini di rettifica rispetto ad inappropriatezze e soprattutto, in termini di implementazione per il caso di carenze definitorie e illustrative e di maggiore esaustività di contenuti». (S.B.)

Ricordiamo ancora il link al quale è disponibile l’approfondimento curato dal Centro Studi Giuridici HandyLex.

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