Un caso specifico, avevamo scritto nell’ottobre dello scorso anno, ma probabilmente analogo a quello di molte altre piccole città del nostro Paese: è quello riguardante la stazione ferroviaria di Casarsa della Delizia, cittadina con poco meno di 8.500 abitanti in provincia di Pordenone, che aveva visto la locale Associazione Laluna rivolgersi direttamente con alcune lettere-appello alla Direzione Generale di Rete Ferroviaria Italiana, per chiedere se e quali fossero gli interventi previsti per la rimozione delle barriere architettoniche in essa presenti.
«Rete Ferroviaria Italiana alla fine ci ha risposto – informa Francesco Osquino, presidente dell’Associazione Laluna – comunicandoci che gli interventi per l’adeguamento alle norme STI PRM [Specifica Tecnica di Interoperabilità per Persone a Ridotta Mobilità, N.d.R.], previsti nell’àmbito delle azioni Easy e Smart Station, sono programmati entro l’anno 2026 e che tali interventi consisteranno nell’adeguamento di tre marciapiedi con l’installazione di percorsi tattili, nella realizzazione degli ascensori a servizio dei suddetti marciapiedi, nella riqualificazione delle tre pensiline con la sostituzione dell’impianto di illuminazione, nel restyling del sottopasso e delle scale e infine nella riqualificazione dell’intero Fabbricato Viaggiatori».
A quanto pare, quindi, nella stazione di Casarsa le persone con disabilità motoria resteranno ancora giù dai treni per un bel po’ di tempo e nel commentare questa situazione, spostandola a un livello più generale, Osquino fa anche riferimento a quanto accaduto recentemente a Genova, dove, come avevamo ampiamente raccontato, a ventisette persone con disabilità era stato impedito di salire sul treno. «Siamo indignati – dichiara a tal proposito il Presidente di Laluna – per quanto accaduto a Genova ai danni di persone con disabilità, ma lo siamo ancora di più per la poca considerazione per le esigenze specifiche delle persone con disabilità. Quello spiacevole episodio, infatti, deve aprirci gli occhi per capire che è necessario lavorare all’inclusione, soprattutto a livello culturale. Crediamo infatti sia fondamentale fare un cambio di rotta per ripensare ad una mobilità davvero accessibile per tutti, poiché non è accettabile che in un mondo moderno come il nostro, alle persone con disabilità sia ancora impedito l’accesso ai binari in autonomia e che ancora manchino sui convogli di Trenitalia dei sistema di carico per le carrozzine. Noi auspichiamo che, come già ci è stato risposto da Trenitalia, i lavori alla stazione di Casarsa vengano fatti, ma sollecitiamo anche che si acceleri sulle tempistiche».
«E dunque – conclude – quanto accaduto a Genova ha fatto scalpore, ma purtroppo non si tratta di un’eccezione: bisogna pertanto lavorare alla sensibilizzazione della comunità sulle tematiche dell’accessibilità e dell’inclusione». (S.B.)
Per ogni ulteriore informazione e approfondimento: Michela Sovrano (michela.sovrano@gmail.com).
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