Un progetto per l’accoglienza in famiglia di bambini con disabilità

«Il percorso di affidamento o adozione dei minori con disabilità può essere travagliato e difficile»: da tale premessa e dalla collaborazione tra l’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, il Comune di Torino e l’Azienda Ospedaliera Città della Salute e della Scienza del capoluogo piemontese, è stato avviato il progetto “Portami a casa”, che ha permesso di sostenere numerosi bambini e bambini con disabilità e i cui risultati verranno presentati domani, 10 maggio, nel corso di un incontro che si potrà anche seguire online
Disegno dei promotori di "Portami a casa"
Disegno realizzato dai promotori del progetto “Portami a casa”

«Quando i genitori naturali non sono in grado di provvedere alla crescita e all’educazione dei figli, è possibile per le Istituzioni fare ricorso agli strumenti dell’affidamento familiare o dell’adozione, ciò che tuttavia può rivelarsi, soprattutto nel caso di minori con disabilità, un percorso travagliato e difficile, con bambini e neonati che possono trovarsi a trascorrere lunghi periodi da soli in ospedale, accompagnati solamente dal personale sanitario»: da queste premesse e dalla collaborazione tra l’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, il Servizio Minori e Famiglie del Comune di Torino e l’Azienda Ospedaliera Città della Salute e della Scienza del capoluogo piemontese, con il sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo, è stato avviato il progetto Portami a casa, che a partire dal mese di dicembre del 2019 ha permesso di sostenere numerosi bambini e bambini, con 58 casi segnalati sul territorio della Regione Piemonte e 35 famiglie affidatarie coinvolte.
«I minori – spiegano i promotori dell’iniziativa – sono stati seguiti durante la ricerca di famiglie idonee, supportate in 19 casi durante l’avvio del progetto di affido. Il progetto si è occupato poi della ricerca, della selezione e della formazione di 55 caregiver non professionali, in 15 casi affiancati ai bambini durante ricoveri ospedalieri prolungati e in 13 altri casi coinvolti a domicilio per situazioni con necessità di cure particolarmente gravose».

Nel corso di un incontro in programma per la mattinata di domani, martedì 10 maggio (ore 9.30-12.30), che potrà anche essere seguito online (a questo link), verranno presentati i risultati di Portami a casa, con l’Istituto Universitario Salesiano Torino Rebaudengo che dal canto suo si soffermerà sugli esiti del proprio lavoro di valutazione.
Al termine dell’evento, inoltre, ci sarà spazio per il documento che raccoglie le buone prassi di accoglienza e verrà anche presentato il libro Portami a casa, storie di straordinaria accoglienza (Editore Sempre), che raccoglie l’esperienza delle famiglie affidatarie. (S.B.)

A questo link è disponibile la locandina dell’incontro di domani, 10 maggio. Per ogni ulteriore informazione: ufficiostampa@apg23.org (Marco Tassinari).

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