Ti bruciano l’auto con gli adattamenti? Nessun indennizzo assicurativo!

di Gaetano De Monte
È in corso una vera e propria campagna di solidarietà per Maria Venditti, donna con disabilità che è la presidente del Consiglio Comunale di Telese Terme (Benevento) ed è impegnata anche con la Federazione FISH Campania, alla quale la scorsa settimana era stata incendiata l’automobile. È lei stessa a raccontare gli sviluppi della vicenda al nostro giornale
Maria Venditti intervistata dal TGR Campania
Maria Venditti intervistata dal TGR Campania

«Non avrò un euro dalla mia assicurazione per l’automobile, sia perché ho denunciato che è stato un atto doloso e dunque l’episodio non rientra tra le casistiche previste dal furto/incendio, ma, soprattutto mi preme evidenziare che nessuna assicurazione in Italia copre l’allestimento che consente a una persona con disabilità di guidare un veicolo o di esserne trasportata»: è questo lo sfogo affidato alle colonne di «Superando.it» da parte di Maria Venditti, presidente del Consiglio Comunale di Telese Terme (Benevento) e attivista della FISH Campania (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), alla quale la settimana scorsa ignoti hanno incendiato l’automobile, come avevamo riferito anche sulle nostre pagine.

«Avevo una piccola utilitaria che mi era costata 38.000 euro, soltanto 20.000 di allestimento», dice Venditti. E sulla dinamica relativa all’increscioso episodio, racconta: «Grazie alle telecamere di videosorveglianza che sono state fornite agli inquirenti da parte di alcuni vicini di casa, è stato possibile ricevere una ricostruzione precisa. Nei video si vedono due uomini che agiscono con l’intenzione precisa di danneggiare la mia auto parcheggiata sotto casa; è una dinamica piuttosto chiara. Si vedono due individui che la cercano tra le altre automobili parcheggiate».
«Quando ci siamo affacciati dal balcone, sentendo il boato e abbiamo visto l’auto andare a fuoco, abbiamo pensato a un’autocombustione, ad un incidente non doloso», ripercorre così, Maria Venditti, quei drammatici istanti. E ancora, sul possibile movente del gesto rivela che «non abbiamo avuto modo di farci una idea precisa. Di certo, quest’episodio ha lasciato una grande ferita in una comunità di 7.000 abitanti dove si conoscono tutti».

Molto conosciuta nella zona per il suo attivismo sociale, la Consigliera Comunale prosegue così: «Sono serena perché non c’è nulla di cui io debba nascondermi, né nella mia vita privata né in quella pubblica. Non escludo, però, che qualcuno abbia utilizzato questo gesto sconsiderato rivolto a me, per mandare un messaggio traversale alla mia parte politica e a tutta la mia comunità».
«Sono molto amareggiata – conclude – perché avrei voluto riportare sul mio territorio le mie conoscenze e competenze, ed è il motivo principale per il quale ho accettato questo incarico. Per portare il mio attivismo sociale all’interno del mio territorio e nelle Istituzioni».

Nel frattempo, l’ANCI Giovani ha indetto una manifestazione per il 30 giugno a Telese Terme, insieme alla FISH Campania e al coordinamento locale dell’Associazione Libera, per riflettere sul gesto e sostenere l’attività politica di Maria Venditti, a cui è giunta la solidarietà di tutti i Sindaci della provincia di Benevento e di alcuni Parlamentari, oltreché delle organizzazioni del Terzo Settore e della Chiesa locale. Non si segnalano, invece, prese di posizione né private, né pubbliche, da parte del presidente della Regione Campania De Luca.
In tutti i casi, è scattata una vera e propria corsa alla solidarietà. Già nelle ore immediatamente successive all’accaduto, infatti, la FISH Campania e la testata «dalSociale24» avevano lanciato una raccolta fondi per procedere all’acquisto o contribuire ai costi di noleggio di un’auto. «La mia intenzione – aveva dichiarato Venditti per l’occasione – è quella di donare la mia auto danneggiata, qualora si possa recuperare, alla comunità, istituendo il primo taxi sociale sul territorio: un trasporto a chiamata, inclusivo e accessibile».
«Quello che è certo è che a noi risulta che questo tipo di azioni non godano nemmeno di copertura assicurativa», aveva sottolineato da parte sua Vincenzo Falabella, presidente nazionale della FISH, rilevando che «come Federazione stiamo valutando l’eventualità di costituzione di parte civile, nel caso vengano identificati e sottoposti a procedimento penale gli autori del gesto».

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