Quelle discusse quote ricetta

di Carmen Pisana*
Non è accettabile, secondo il presidente dell'ANFFAS di Modica (Ragusa), che la Legge Finanziaria per il 2007 abbia aumentato da 2 a 10 euro la quota fissa sulla ricetta per le prestazioni di assistenza specialistica ambulatoriale. È un provvedimento che penalizza soprattutto le fasce più deboli e anche le persone con disabilità che non usufruiscono dell'accompagnamento

Espressione di chi non vede«Ci risiamo! Ancora una volta le più penalizzate sono le fasce più deboli!». Questa la reazione di Francesco Provvidenza, presidente dell’ANFFAS (Associazione Nazionale Famiglie di Disabili Intellettivi e Relazionali) di Modica (Ragusa), in una nota di commento alle disposizioni contenute dalla Legge Finanziaria 296/2006, riguardanti la compartecipazione al costo delle prestazioni di assistenza specialistica ambulatoriale. Il nuovo provvedimento prevede infatti – come già noto ai più – un aumento della quota fissa sulla ricetta il cui costo passa da 2 a 10 euro.
«È inconcepibile – ha dichiarato ancora Provvidenza – che la quota ricetta venga così quintuplicata! Un aumento che penalizza soprattutto le famiglie in difficoltà e tutti i cittadini che hanno bisogno di assistenza specialistica».

Il presidente dell’ANFFAS di Modica ha sottolineato poi come nella categoria degli assistiti non esenti rientrino anche le persone con invalidità che non usufruiscono dell’accompagnamento. «Per queste persone, è vero, non è previsto l’aumento del ticket sui farmaci, ma si fa pagare loro, però, la quota ricetta! Oltre il danno, quindi anche la beffa!».
Amarezza e delusione, quelle di Provvidenza, uniti però all’auspicio che le varie associazioni di ambito sociale si uniscano per manifestare il loro disappunto.

*Volontaria in Servizio Civile dell’ANFFAS di Modica.

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