«Le leggi nazionali e internazionali parlano chiaro: il diritto di voto delle persone con disabilità va garantito in modo libero e accessibile, con l’assistenza al seggio per coloro ai quali sia necessaria. Ci auguriamo quindi che tutte le persone con disabilità possano esercitare il 25 settembre il proprio diritto di voto, senza problemi né contestazioni di sorta, come è accaduto in occasione di precedenti consultazioni elettorali»: è quanto si legge in una nota diffusa dalla FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) a due giorni dalle elezioni politiche nazionali.
Vale certamente la pena, a questo punto, riportare quanto recita all’articolo 29 (Partecipazione alla vita politica e pubblica) la Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, che dal 2009, mai dimenticarlo, è la Legge dello Stato Italiano 18/09: «Gli Stati Parti garantiscono alle persone con disabilità il godimento dei diritti politici e la possibilità di esercitarli su base di uguaglianza con gli altri, e si impegnano a: (a) garantire che le persone con disabilità possano effettivamente e pienamente partecipare alla vita politica e pubblica su base di uguaglianza con gli altri, direttamente o attraverso rappresentanti liberamente scelti, compreso il diritto e la possibilità per le persone con disabilità di votare ed essere elette, tra l’altro: (I) assicurando che le procedure, le strutture ed i materiali elettorali siano appropriati, accessibili e di facile comprensione e utilizzo; (II) proteggendo il diritto delle persone con disabilità a votare tramite scrutinio segreto, senza intimidazioni, in elezioni ed in referendum popolari, e a candidarsi alle elezioni, ad esercitare effettivamente i mandati elettivi e svolgere tutte le funzioni pubbliche a tutti i livelli di governo, agevolando, ove appropriato, il ricorso a tecnologie nuove e di supporto; (III) garantendo la libera espressione della volontà delle persone con disabilità come elettori e a questo scopo, ove necessario, su loro richiesta, autorizzandole a farsi assistere da una persona di loro scelta per votare [grassetti nostri nella citazione, N.d.R.]».
«Purtroppo – sottolineano ancora dalla FISH – anche questa volta abbiamo dovuto registrare che non sempre i materiali diffusi durante la campagna elettorale sono stati accessibili e di facile comprensione, come previsto dalle norme. E continua tuttora a mancare, nonostante i nostri ripetuti appelli, una disciplina chiara e puntuale che garantisca l’esercizio di voto supportato da parte delle persone con disabilità intellettive, ciò che potrebbe ancora una volta causare situazioni spiacevoli. Ci auguriamo, pertanto, che prevalga l’intelligenza e il buon senso di coloro che saranno chiamati a presiedere i seggi».
Nei giorni scorsi, ricordiamo, il nostro giornale ha pubblicato un’ampia scheda riguardante tutte le specificità e la casistica relativa al voto delle persone con disabilità (disponibile a questo link), così come l’ANFFAS (Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale) e l’AIPD (Associazione Italiana Persone Down) hanno reso disponibili rispettivamente una guida al voto in linguaggio facile da leggere e da comprendere (a questo link) e una guida al voto per le persone con disabilità intellettive (a questo link). Tutti testi e documenti che suggeriamo senz’altro di consultare.
«Ogni persona con disabilità – dichiara il presidente della FISH Vincenzo Falabella – dovrà poter votare senza incontrare ostacoli. Da parte nostra, naturalmente, vigileremo come sempre, per segnalare ogni problema che eventualmente potrà presentarsi». (S.B.)
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