Tante difficoltà per le Unità Spinali, ma nel Lazio si va in controtendenza

Non è un momento molto facile per le Unità Spinali del nostro Paese, come abbiamo dovuto riferire recentemente anche sul nostro giornale, a proposito delle criticità presenti in Piemonte e in Umbria, oltre a registrare analoghi problemi ad esempio in Puglia e nelle Marche. Fortunatamente, però, c’è anche chi va in controtendenza, come accade all’Unità Spinale del Centro Paraplegici Gennaro Di Rosa di Ostia (Roma), che ha proceduto da poco ad una profonda iniziativa di ampliamento, inaugurando tra l’altro dieci nuovi posti letti, oltre ad un altro di day hospital
Centro Paraplegici Gennaro Di Rosa di Ostia (Roma)
Il Centro Paraplegici Gennaro Di Rosa di Ostia (Roma)

Non è certo un momento molto facile per le Unità Spinali del nostro Paese, come abbiamo dovuto riferire recentemente sulle nostre pagine, a proposito delle criticità presenti in Piemonte e in Umbria, oltre a registrare analoghi problemi ad esempio in Puglia e nelle Marche. Di ciò, tra l’altro, si parlerà ampiamente anche il 21 ottobre a Milano, durante il seminario Unità Spinali: costruiamo il domani, di cui abbiamo già riferito in altra parte del giornale.
Fortunatamente, però, c’è anche chi va in controtendenza, come accade all’Unità Spinale del Centro Paraplegici Gennaro Di Rosa di Ostia (Roma), che ha proceduto da poco ad una profonda iniziativa di ampliamento, inaugurando tra l’altro dieci nuovi posti letti, oltre ad un altro di day hospital.
Al classico taglio del nastro, insieme a Francesca Milito, direttrice generale dell’ASL Roma 3, erano presenti Alessio D’Amato, assessore alla Sanità e all’Integrazione Socio-Sanitaria, Mario Falconi, presidente del X Municipio di Roma e Giuseppina Maturani, delegata del Sindaco di Roma per l’ASL Roma 3, oltre a numerose persone con lesione al midollo spinale appartenenti all’AMO (Associazione Mielolesi Ostia), il cui presidente Anacleto Loffredo ha espresso grande soddisfazione, parlando «di un passaggio molto importante, che attendevamo da tempo».

Il progetto di ampliamento del Centro di Ostia fa riferimento alla Determinazione della Direzione Salute ed Integrazione Sociosanitaria della Regione Lazio n. G01328 del 10 febbraio di quest’anno (Programmazione della rete ospedaliera 2021-2023 in conformità agli standard previsti nel DM 70/2015). Il potenziamento, inoltre, rientra nell’ambito delle attività previste dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
Nel dettaglio, i lavori hanno previsto la completa riqualificazione e rimodulazione degli spazi e degli ambienti, l’adattamento impiantistico, l’implementazione della dotazione tecnologica, elettromedicale e degli arredi, nonché, soprattutto, l’adeguamento organizzativo del Centro.

«È certamente apprezzabile – commenta Vincenzo Falabella, presidente della FAIP (Federazione delle Associazioni di Persone con Lesione al Midollo Spinale) – l’impegno della Regione Lazio per potenziare il Centro Paraplegici di Ostia, ciò che consentirà di abbattere le liste di attesa e di continuare a fornire un servizio di eccellenza per le persone con lesione al midollo spinale. Tutto ciò dovrà naturalmente rientrare in un percorso di condivisione con l’Unità Spinale del CTO di Roma, dove ci risulta che anche in tale struttura si stia lavorando per ampliare la dotazione dell’organici e dei posti letto».
«Finalmente – aggiunge – vediamo concretizzarsi pian piano molti anni di intenso lavoro, alla base del quale è stato costruito un sistema di presa in carico globale, attraverso la collaborazione delle strutture presenti sul territorio laziale, e tramite percorsi definiti, per far sì che la stessa presa in carico globale sia effettiva ed efficacia. Si tratta di un investimento che va in controtendenza rispetto a quanto sta accadendo in altre Regioni italiane, ove purtroppo dobbiamo registrare tagli di posti letto e di personale. Occorre invece valorizzare e investire sempre più sulle Unità Spinali Unipolari, per cercare di uniformare il trattamento delle persone con lesione midollare ed evitare che vi siano vere e proprie “transumanze” tra Regioni e Regioni, soprattutto dal Mezzogiorno d’Italia, dove attualmente l’unica Unità Spinale esistente è quella di Catania, dopo il totale smantellamento di quella di Bari, mentre quella della Campania rimane ancora oggi un miraggio». (S.B.) 

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: segreteria@faiponline.it.

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