«Le orecchie “vedono” ciò che gli occhi non possono vedere. L’atleta si concentra, prepara ogni muscolo del corpo. Tra le mani ha un pallone sonoro. Anche nel silenzio assoluto riesce a percepire l’incitamento dei compagni di squadra. Il tiro è impeccabile, chirurgico, tanto da spiazzare la difesa avversaria. Rete!»: così, dall’UICI di Torino, si parla del torball, ritenuto «uno sport che esalta i sensi alternativi alla vista e che per questo può coinvolgere le persone cieche nell’attività agonistica».
Dopodomani, sabato 22 ottobre, a Torino (Palestra Parri di Via Tiziano 43/b), vi sarà il XXI Torneo Internazionale Città di Torino, organizzato dall’Associazione Sportiva Dilettantistica Polisportiva UICI Torino (Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti), che prevede la partecipazione di otto squadre, di cui cinque italiane (Augusta, Avellino, Bergamo, Torino 1 e Torino 2) e tre provenienti da Amriswill (Svizzera), Graz (Austria) e Nizza (Francia), che si sfideranno per la vittoria.
La competizione offrirà un’ulteriore opportunità per avvicinarsi a uno sport che nonostante tutto è ancora poco noto, ma che è molto avvincente. «Nato infatti per includere le persone con disabilità visiva – sottolineano i promotori del torneo torinese -, il torball ha qualcosa da dire a tutti, testimoniando nei fatti come l’impegno e lo spirito di squadra permettano di superare tantissime barriere, fisiche e culturali. Da anni, del resto, questo torneo è una felice tradizione per il capoluogo piemontese e dopo un periodo difficile, segnato dalla pandemia, questo sport può finalmente tornare a dispiegarsi in tutta la sua pienezza».
Storicamente il torball è stato il primo sport di squadra praticato a livello agonistico dalle persone non vedenti. Si gioca lanciando rasoterra un pallone sonoro, su un campo delimitato da cordicelle tese munite di sonagli. Questo sistema consente di individuare con l’udito l’esatta posizione del pallone. Ciascuna delle due squadre in campo, composte rispettivamente da tre atleti, cerca di segnare una rete nella porta avversaria e di bloccare il pallone quando è diretto verso la propria porta. Per consentire le operazioni di gioco, il pubblico deve rimanere in silenzio.
Fondata nel 1980, la Polisportiva ASD UICI Torino crede fermamente nello sport come strumento di integrazione e di crescita per le persone cieche e ipovedenti. Attraverso attività agonistiche e non, infatti, è possibile stimolare in chi ha una disabilità visiva l’autonomia individuale, la percezione dello spazio, il senso dell’equilibrio, la socializzazione.
Oggi la Polisportiva è in grado di offrire un ampio ventaglio di proposte accessibili, dal nuoto alle arti marziali, dalla ginnastica agli sport invernali, senza trascurare la danza, con l’interessante progetto legato al tango. Tutto questo con un forte senso di comunità e con uno spirito di gruppo che sa tenere insieme persone vedenti e non vedenti. (S.B.).
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: Ufficio Stampa UICI Torino (Lorenzo Montanaro), ufficio.stampa@uictorino.it.
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