La Giunta Regionale delle Marche ha approvato le Linee Guida per la valutazione integrata del disabile in condizione di handicap e le procedure per la domanda e il riconoscimento dello stato di invalidità, ai sensi della Legge 104/92 sui soggetti svantaggiati.
«L’atto amministrativo – spiega in un comunicato della Regione l’assessore alla Sanità Almerino Mezzolani – si prefigge l’obiettivo di tutelare al meglio i diritti delle persone disabili, uniformando giudizi e metodi di accertamento, in modo da consentire una valutazione il più possibile completa dello stato di handicap e la piena integrazione tra le diverse competenze».
Con l’approvazione dei nuovi criteri, sembra dunque destinato a cambiare radicalmente l’approccio culturale all’handicap – da parte delle istituzioni marchigiane – non più incentrato su ciò che la persona con disabilità ha perduto, ma sulle sue residue capacità.
«Una significativa innovazione – sottolinea ancora l’assessore – la quale non potrà che migliorare l’efficacia degli interventi assistenziali e ridurre, nell’ambito di un approccio interdisciplinare, lo svantaggio sociale».
«La delibera – secondo quanto scrive il comunicato – tiene conto delle difficoltà di applicazione della Legge 104 che hanno contrassegnato gli anni successivi all’applicazione della norma, con disomogeneità delle procedure tra le Commissioni costituite presso le tredici Zone Territoriali dell’ASUR [Azienda Sanitaria Unica Regionale, N.d.R.], assenza di una metodologia comune di valutazione, scarsa aderenza dei giudizi rispetto alle specifiche condizioni di bisogno oggetto di accertamento. In questa prospettiva, le schede di valutazione dei disabili in condizione di handicap permanente e dei disabili in situazione di gravità con carattere permanente verranno uniformate ai criteri di classificazione internazionale (ICF) che, dal 2002, rappresentano il punto di riferimento scientificamente validato per l’analisi delle condizioni di bisogno».
Cambieranno inoltre anche il glossario delle schede e la griglia di classificazione dello stato di handicap: condizione preliminare per accedere alla scheda socio-sanitaria per la valutazione dei soggetti in condizione di handicap con carattere di permanenza sarà infatti la riduzione della funzione d’organo almeno di grado medio (25-49%). Sono previsti, inoltre, corsi di informazione e di formazione dei componenti le Commissioni delle Zone Territoriali di appartenenza.
«In base alla nuova procedura – conclude la nota – per chiedere l’accertamento dello stato di handicap, i cittadini dovranno presentare la domanda, redatta su un apposito modulo e, in allegato, la certificazione medica e una relazione dalla quale risulti la situazione sociale del richiedente. Il Servizio di Medicina Legale provvederà a convocare gli interessati alla visita collegiale in base all’ordine cronologico delle domande di presentazione, assicurando la presenza di un esperto nella patologia preminente. I pazienti con patologia oncologica per la quale sono in trattamento o in follow up da meno di due anni, saranno convocati in deroga all’ordine di presentazione della domanda».
Secondo gli ultimi dati disponibili (quelli del 2007), nelle Marche sono circa 46.000 i soggetti in stato di invalidità, di cui poco meno di 20.000 riconosciuti dalle Commissioni Medico-Legali ai sensi della Legge 104.
Ogni anno si registra un incremento medio del 30-35% delle domande di disabilità, un trend dovuto soprattutto all’elevato tasso di invecchiamento della popolazione. I tempi di attesa della visita, che nel 2007 arrivavano in alcune Zone Territoriali fino ad un anno, verranno ora ridotti a novanta giorni.
Un provvedimento, quindi, certamente importante, rispetto al quale, però, va registrato un grosso neo, vale a dire la mancata consultazione dei diretti interessati, ovvero delle associazioni di persone con disabilità, come ci segnala il Gruppo Solidarietà, in rappresentanza del CAT (Comitato Associazioni di Tutela) delle Marche, struttura composta da quattordici organizzazioni impegnate a livello regionale. (S.B.)
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