Caregiver: quando si passerà dalle parole ai fatti?

di Uniti per l'Autismo*
«Viste e sentite tutte le parole che sono state usate su questo tema dei nostri diritti, vorremmo sapere quando si passerà dalle parole ai fatti per dare concrete risposte a chi si sacrifica ventiquattr’ore al giorno per trecentosessantacinque giorni all’anno e che spesso sono donne»: lo scrivono le caregiver familiari del Comitato Uniti per l’Autismo, rivolgendosi direttamente al Presidente del Consiglio, in occasione della Giornata Internazionale della Donna di oggi, 8 Marzo, e in vista del 2 Aprile, Giornata Mondiale della Consapevolezza dell’Autismo
Ragazzo con disturbo dello spettro autistico insieme alla madre
Un ragazzo con disturbo dello spettro autistico insieme alla madre

Gentilissima presidente del Consiglio Giorgia Meloni, le scriviamo questa lettera aperta in occasione della Giornata Internazionale della Donna di oggi, 8 Marzo, e in vista del 2 Aprile, Giornata Mondiale della Consapevolezza dell’Autismo.

Anche noi siamo donne, madri, magari cristiane… ma anche terapiste, insegnanti, infermiere, badanti, segretarie, tassiste dei nostri figli.
Infatti, come ben sa il Ministro per le Disabilità Alessandra Locatelli, da madri di ragazzi autistici, a volte noi stesse disabili a causa di stress e deprivazioni, siamo consapevoli di essere discriminate e costrette a fare da stampella a un welfare solo familista: in pratica involontarie caregiver prive di riconoscimento, tutela previdenziale, assistenziale, sociale e lavorativa.

Viste e sentite tutte le parole che sono state usate su questo tema dei nostri diritti, vorremmo sapere quando si passerà dalle parole ai fatti per dare concrete risposte a chi si sacrifica ventiquattr’ore al giorno per trecentosessantacinque giorni all’anno e spesso sono donne.

Non solo le mimose non bastano, ma anche la propaganda non basta più… Rimboccarsi le maniche e fare è il minimo che ci si aspetta da un Esecutivo che non voglia tradire le attese.

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