Bergamo-Brescia Capitali Italiane della Cultura 2023 non potevano non prestare un’attenzione particolare al turismo accessibile e inclusivo, discorso, questo, preso in carico dal progetto STAI (acronimo che sta per “Servizi per un Turismo Accessibile e Inclusivo”), che come ha dichiarato alcuni giorni fa la ministra per le Disabilità Alessandra Locatelli, è un modello innovativo di turismo inclusivo con percorsi di formazione e di inserimento lavorativo per le persone con disabilità.
Promosso dalla Regione Lombardia in collaborazione con altri Enti a livello nazionale, il progetto è finalizzato all’attrattività, all’accessibilità e all’accoglienza per tutti, in modo specifico per le persone con una disabilità permanente o temporanea di tipo motorio, sensoriale e cognitivo, per gli anziani, le famiglie con bambini, le donne incinte e le persone con intolleranze alimentari. Lo scopo ultimo è quello di far vivere a tutti un’esperienza turistica il più possibile autonoma, non soltanto nei due capoluoghi di Provincia coinvolti, ma anche nei territori circostanti, compresi i più impervi, come quelli lacustri e montani.
«Per Regione Lombardia – afferma Claudia Moneta, responsabile della Direzione Generale Regionale Famiglia, Solidarietà Sociale, Disabilità e Pari Opportunità – promuovere un progetto di turismo inclusivo e innovativo è motivo di orgoglio. Con il progetto STAI si intende realizzare un nuovo modello di turismo inclusivo per migliorare l’accessibilità, l’attrattività, e la capacità di accoglienza dei territori, nonché sostenere percorsi formativi e di inserimento lavorativo per le persone con disabilità. L’iniziativa verrà sviluppata nei territori che ospitano l’evento Bergamo e Brescia Capitali della Cultura 2023, con l’idea di definire un modello di intervento che possa essere replicato su altri territori e contribuire, così, al raggiungimento degli obiettivi della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità e dell’Agenda ONU 2030 per lo Sviluppo Sostenibile».
In particolare, gli interventi strutturali più importanti riguardano diverse aree delle due Province. L’itinerario della Ciclovia Culturale Bergamo–Brescia sarà valutato in termini di accessibilità e fruibilità, al fine di apportare miglioramenti, attraverso tecnologie facilitanti, segnaletica orientativa e informatica inclusiva.
Azioni simili con le stesse finalità sono previste anche per gli itinerari accessibili di Bergamo Alta e Val Taleggio, i sentieri accessibili in provincia di Brescia e Bergamo, le valli bergamasche, e i percorsi turistici montani e lacustri della Val Camonica.
Molta importanza, inoltre, viene data alla modalità con cui vengono fornite le informazioni, rendendole più fruibili, soprattutto quelle concernenti l’accessibilità dei servizi ricettivi e ristorativi, itinerari enogastronomici, naturalistici, storico-culturali, nonché dei servizi offerti dalle guide turistiche del territorio. In questa direzione, verrà realizzata un’app mobile/web attraverso la quale consultare in modo immediato e in base alle proprie esigenze i contenuti del sito regionale LombardiaFacile… oltre la disabilità e dei siti turistici istituzionali; pertanto, tutti potranno usufruire delle diverse iniziative offerte.
Come poi accennato in precedenza, oltre all’attenzione rivolta all’abbattimento delle barriere fisiche, c’è il grande impegno per l’eliminazione di quelle culturali, consistente in un’adeguata formazione degli operatori turistici, rendendoli capaci di accogliere e gestire le particolari esigenze dei clienti con disabilità, in modo tale che gli stessi turisti possano godere pienamente della vacanza come tutti gli altri vacanzieri.
E ancora, all’interno di STAI, le persone con disabilità non sono considerate solo come possibili fruitori del turismo accessibile, ma anche come operatori di servizi turistici. Sono previsti infatti ventisei tirocini destinati alle persone con disabilità nel settore turistico delle due città Capitale Italiana della Cultura 2023 e del territorio montano e lacustre circostante.
Gli stage saranno effettuati presso i servizi di accoglienza turistica e negli sportelli informativi pubblici e privati, come musei, proloco e infopoint, oltreché nei servizi di accompagnamento e di guida turistica, in quelli ricettivi e di ristorazione e in eventuali altri àmbiti correlati.
Nello specifico, i tirocini sono rivolti a persone con disabilità che già in passato abbiano avuto una formazione nel settore turistico, allo scopo di includere lavoratori con disabilità nella stessa filiera, promuovendo un progetto pilota che possa essere replicato in altri territori della Regione, in modo particolare in previsione delle Olimpiadi e delle Paralimpiadi Invernali Milano-Cortina 2026.
Il presente contributo è già apparso in “InVisibili”, blog del «Corriere della Sera.it, con il titolo “Bergamo-Brescia capitali della cultura: non solo accessibilità, anche formazione nel lavoro per le persone con disabilità” e viene qui ripreso – con alcuni riadattamenti al diverso contenitore – per gentile concessione.
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