Introdotto in Italia dalla Legge 6/04, l’istituto dell’amministratore di sostegno ha profondamente rivisto la disciplina relativa alla tutela legale delle persone con disabilità, offrendo uno strumento nuovo, più flessibile, costruito a misura dei bisogni individuali e volto a modificare, anzi a superare, gli istituti dell’interdizione e dell’inabilitazione.
Numerosi sono stati in questi anni i convegni, i seminari, i corsi di formazione – cui abbiamo spesso dato spazio su queste colonne – dedicati a tale importante novità giuridica, per farne conoscere al meglio le positive potenzialità.
E si chiama proprio Progetto amministratore di sostegno. L’attenzione alla persona l’iniziativa promossa a Milano dalla Fondazione Cariplo, dal Coordinamento Regionale dei Centri di Servizio per il Volontariato e dal Comitato di Gestione del Fondo Speciale per il Volontariato in Lombardia, in partnership con la LEDHA (Lega per i Diritti delle Persone con Disabilità), l’Associazione Oltre noi… la vita e la Regione Lombardia.
Il progetto verrà presentato nel corso di una conferenza stampa giovedì 8 ottobre (Fondazione Cariplo, Via Manin, 23, Milano, ore 11), moderata dal direttore responsabile di Superando Franco Bomprezzi – in veste di portavoce della LEDHA – con la partecipazione di Giuseppe Guzzetti, presidente della Fondazione Cariplo, Giulio Boscagli, assessore regionale della Lombardia alla Famiglia e alla Solidarietà Sociale, Lino Lacagnina, presidente del Coordinamento Regionale dei Centri Servizio per il Volontariato e Carlo Vimercati, presidente della Consulta Nazionale Comitati di Gestione dei Fondi Speciali del Volontariato.
«Con questa iniziativa – spiegano i promotori – ci poniamo l’obiettivo di sostenere la diffusione della figura dell’amministratore di sostegno, per garantire la protezione giuridica delle persone fragili, assicurando quindi il pieno esercizio dei diritti di cittadinanza a chi si trova nell’impossibilità, anche parziale o temporanea, di provvedere ai propri interessi. Il progetto intende in particolare rafforzare la capacità del Terzo Settore a occuparsi di autotela o di advocay, favorendo la costituzione di sistemi di protezione giuridica territoriale caratterizzati da una forte connessione tra le istituzioni pubbliche e le organizzazioni nonprofit». (S.B.)
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