Giochi di Special Olympics: un’insostituibile opportunità di crescita

«Forza, autonomia, sportività e impegno, ma anche divertimento e condivisione con un pubblico che acclama: sono tutti elementi fondamentali che caratterizzano i nostri eventi e che donano agli atleti, così come ai ragazzi delle scuole e ai volontari, un’insostituibile opportunità di crescita»: lo dicono da Special Olympics Italia, componente nazionale del movimento di sport praticato da persone con disabilità intellettive, commentando il felice esito dei propri XXXIV Giochi Nazionali Invernali cui hanno partecipato 250 atleti, impegnati nello sci alpino, nello snowboard e nella danza sportiva
Festa di chiusura dei Giochio Special Olympics di Bardonecchia, marzo 2023
Un’immagine della festa di chiusura dei Giochi di Bardonecchia

«Tanta gioia, sportività, amicizia, sentimenti ed emozioni che mi sono mancati tanto a causa del lockdown imposto dal Covid. Tornare a vedere i bambini delle scuole, tutti che sciano, per me è stata una soddisfazione grande. È bello. Mi piace vedere la gioia nelle persone che fanno il tifo per noi. Mi dà tanta forza. Lo sport per me è lavorare e divertirsi e Special Olympics mi ha dato tanto: tanta sportività e autonomia. Il Vittorio di oggi è cambiato tanto rispetto a Vittorio bambino. Per me non c’è diversità. Al di là del risultato l’importante è stare insieme e divertirsi»: sono parole di Vittorio Bevacqua, atleta trentino dello sci alpino, a conclusione dei XXXIV Giochi Nazionali Invernali di Special Olympics, il movimento dello sport praticato da persone con disabilità intellettive, conclusisi a Bardonecchia (Torino) (se ne legga anche la nostra presentazione) e il suo messaggio può ritenersi come rappresentativo di tutte le persone con disabilità intellettiva e delle loro famiglie che hanno partecipato alla manifestazione.
«Forza, autonomia, sportività e impegno – sottolineano da Special Olympics Italia -, ma anche divertimento e condivisione con un pubblico che acclama: sono tutti elementi fondamentali che caratterizzano i nostri eventi e che donano agli atleti, così come ai ragazzi delle scuole e ai volontari, un’insostituibile opportunità di crescita».

Protagonisti indiscussi della neve sono stati in totale 250 atleti, provenienti da tutta Italia, impegnati nello sci alpino, nello snowboard e, per la prima volta, nella danza sportiva. La Valsusa, che li ha accolti per il terzo anno, ha fornito ancora una volta una grande risposta, con rappresentanti delle Istituzioni, comuni cittadini e cittadine, e, come detto, i ragazzi delle scuole, tutti a tifare a bordo pista e anche a chiedere autografi, «un panorama – dichiarano ancora da Special Olympics Italia – che dona speranza per un futuro migliore dove a vincere siano l’inclusione e l’apertura all’altro».

Durante la festa di chiusura, dunque, la bandiera di Special Olympics Italia è stata ripiegata e riconsegnata da Chiara Rossetti, sindaca di Bardonecchia, ad Alessandro Palazzotti,  vicepresidente di Special Olympics Italia, con l’auguiro di continuare a lavorare insieme e di poter conservare sul territorio della Valsusa la “leggerezza” e al tempo stesso il forte insegnamento dato dagli atleti Special Olympics e – perchè no? – di tornare quanto prima a riempire di rosso, il colore del movimento, la località piemontese. (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: Ufficio Stampa Special Olympics Italia (Giampiero Casale), stampa@specialolympics.it.

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