Incontro sull’inclusione in un Liceo di Roma

In occasione della Giornata Mondiale per la Consapevolezza dell’Autismo, il Liceo Classico Mamiani di Roma promuoverà per il 3 aprile un incontro con Elena Improta, presidente dell’Associazione Oltre lo Sguardo, madre di una persona con disabilità e caregiver, allo scopo di sensibilizzare gli studenti sull’inclusione delle persone con disabilità, diffondendo una maggiore conoscenza e cultura su cosa provano e sentono le persone autistiche e in generale con disabilità, per costruire un modello di reciproco sostegno, fondamentale per la crescita di una comunità più equa, plurale e inclusiva
Realizzazione grafica americana dedicata all'inclusione delle persone con disabilità
Una realizzazione grafica americana dedicata all’inclusione delle persone con disabilità

In occasione della Giornata Mondiale per la Consapevolezza dell’Autismo del 2 Aprile, il Liceo Classico Mamiani di Roma promuoverà per lunedì 3 aprile un incontro con Elena Improta, presidente dell’Associazione Oltre lo Sguardo, madre di una persona con grave disabilità e caregiver, con l’obiettivo di sensibilizzare gli studenti e le studentesse sui temi dell’inclusività e dell’integrazione delle persone con disabilità, diffondendo una maggiore conoscenza e cultura su cosa provano e sentono le persone autistiche e/o con disabilità, al fine di costruire un modello di reciproco sostegno, fondamentale per la crescita di una comunità più equa, plurale e inclusiva.

«La scuola – sottolinea Improta, che sta tra l’altro portando avanti a Orbetello (Grosseto) il progetto di co-housing (residenza condivisa) La Casa di Mario – non è solo apprendimento, ma anche e soprattutto il comprendere che l’ingresso in una società implica dei diritti, ma anche dei doveri: il rispetto delle regole, il rispetto delle leggi dello Stato, il rispetto dei diritti sanciti dalla Costituzione e il prenderci carico di chi non è stato fortunato».
«L’incontro con gli studenti e le studentesse al Mamiani di Roma – aggiunge – non sarà per altro una lezione sui comportamenti corretti da tenere, ma un dialogo interattivo nel quale saranno chiamati a mettersi nei panni della persona con disabilità, provando sulla loro pelle cosa voglia dire non potersi muovere, non poter parlare e non poter reagire di fronte a un insulto, a una violenza, a una presa in giro. Cercheremo di trasmettere il messaggio – chiedendo soprattutto a loro di diffondere e veicolare questa esperienza – che tutti gli esseri viventi, e a maggior ragione le persone con una disabilità cognitiva e relazionale, provano emozioni, dolore, sofferenza, gioia e necessitano di amore e di empatia». (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: improta.elena@gmail.com.

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