Martedì 25 maggio (ore 17) il Parlamento Europeo per l’Italia, con sede a Roma (Via IV Novembre, 149), ospiterà il talk show denominato I think, I choose, I am (letteralmente “Io penso, io scelgo, io sono”), organizzato dall’AIPD (Associazione Italiana Persone Down) e che vedrà ventiquattro ragazze e ragazzi con sindrome di Down e altre disabilità intellettive, provenienti dall’Italia e da altri Paesi europei, raccontare la loro esperienza nell’ambito di My Opinion My Vote (M.O.TE.), progetto ideato dalla stessa AIPD e che coinvolge altri cinque Stati (Danimarca, Irlanda, Malta, Spagna e Ungheria) [se ne legga nel nostro sito anche cliccando qui, N.d.R.]. A moderare l’incontro sarà Sean Patrick Lovett, giornalista e docente universitario di comunicazione, da anni amico e collaboratore dell’AIPD. La partecipazione all’incontro è libera.
My Opinion My Vote è un’iniziativa finanziata dalla Commissione Europea (Direzione Generale per l’Educazione e la Cultura, Programma per l’Educazione Permanente, Sottoprogramma Grundtvig) il cui obiettivo generale è quello di sostenere le persone con disabilità intellettiva nell’esercizio dei loro diritti politici, così come riconosciuto dalla Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità ratificata dall’Italia all’inizio del 2009.
Dal 2008 e fino a tutto l’anno in corso, il progetto si propone di educare le persone con disabilità intellettiva alla consapevolezza dei propri diritti politici, aiutandole a formare e ad esprimere la propria opinione politica in occasione di elezioni e referendum locali, nazionali e comunitari, come qualsiasi altro cittadino europeo. Al tempo stesso si vogliono sollecitare i Governi a rendere effettivamente accessibile l’espressione del voto alle persone con disabilità intellettiva, ad esempio rendendo più semplice il linguaggio dei programmi.
Nel corso di My Opinion My Vote le persone coinvolte hanno già avuto modo di esprimere il loro parere sulle modalità di voto e sui programmi politici, ad esempio con riflessioni come le seguenti: «Ho votato, ma ho provato disprezzo perché ci sono troppe cose che non vanno e mi sembra che nessuno si interessi alle nostre problematiche; bisogna guardare più dentro ogni persona disabile». «Era facile riempire la scheda, ma difficile scegliere la casella da barrare». «È difficile capire la politica. Se guardi la TV, non capisci quello che stanno dicendo. Sembra che vogliano promettere la luna a tutti». «È difficile decidere per quale persona votare perché dicono troppe cose e tu ti confondi facilmente».
Durante il talk show, dunque, i ragazzi potranno spiegare ancor meglio le loro difficoltà e, soprattutto, le loro conquiste.
A questo punto qualche dato è quanto mai opportuno: in Europa vi sono tra i 50 e i 60 milioni di persone con disabilità e tutte dovrebbero avere il diritto di votare alle elezioni continentali. In alcuni Paesi, però, esiste un problema di riconoscimento del diritto al voto, mentre in altri – la maggioranza – le persone non esercitano il diritto loro riconosciuto per mancanza di:
– informazione, consapevolezza ed educazione al voto delle stesse persone con disabilità intellettiva;
– consapevolezza dei loro familiari, amici, operatori di riferimento dei loro stessi diritti e capacità;
– interventi per facilitare l’esercizio del diritto di voto da parte delle Pubbliche Istituzioni.
Il talk show del 25 maggio rappresenterà la conclusione di quattro giorni di lavoro a Roma, svolto da parte dei membri del gruppo internazionale, che si confronteranno sulle loro esperienze di partecipazione politica e avranno anche occasione di visitare la Camera dei Deputati e il Senato, incontrando direttamente alcuni attori della politica in Italia. (Ufficio Stampa AIPD)