«È fondamentale che anche gli organi d’informazione aiutino il processo di accettazione delle persone con sindrome di Down, facendo conoscere bambini con sindrome di Down che vanno a scuola e giocano ai giardinetti, giovani e adulti che conquistano la loro autonomia possibile, e anche i pochi – purtroppo – che lavorano e che potrebbero essere molti di più, se si vincessero stereotipi e pregiudizi»: non bastano certo queste poche righe, apparse qualche tempo fa sulle nostre pagine, a sintetizzare oltre quarant’anni di impegno nell’AIPD (Associazione Italiana Persone Down), ad occuparsi di consulenza, formazione, progettazione e comunicazione, a pubblicare saggi di pedagogia e inclusione sociale. Un’idea, però, di quale sia sempre stata la “stella polare” che ha guidato Anna Contardi nel proprio lavoro, quelle poche righe la danno: una marcia incessante per l’autonomia delle persone con sindrome di Down e con altre forme di disabilità, contro ogni stereotipo e pregiudizio.
Al momento della meritata pensione lo scorso anno, Contardi aveva salutato così l’AIPD: «So che porterò un po’ della storia di questa Associazione nel mio futuro e vi auguro davvero di fare sempre meglio. Ci sono tante persone in gamba, tante storie, tante intuizioni che possono fare di questo mondo, un mondo migliore per tutti». Tante persone, tante storie, quasi un presagio fondato sulla consapevolezza di poter ora disporre di tempo in più per sé e per raccontare anche storie altre.
Ecco allora la recente uscita di Cartoline, il suo primo libro di narrativa, fatto di «preziosi frammenti di vita – come viene scritto nella presentazione editoriale -, cartoline che fermano l’immagine di un istante da non dimenticare e che si susseguono mese dopo mese dove luci e ombre si alternano nel loro splendore, vedendo la bellezza in ogni sua sfumatura. E persino l’insonnia in una notte calda può diventare l’occasione per cogliere l’incanto di suoni sconosciuti, mentre un viaggio in treno diventa un film in bianco e nero dove a sprazzi ricompaiono i colori a formare di nuovo la tavolozza della realtà. Sensazioni, profumi, sapori che si intrecciano a creare una sorta di partitura che suona la musica della vita con toni bassi e alti, ma alla fine la melodia è sempre un’emozione da ascoltare percependo ogni nota nella sua unicità». (S.B.)
Anna Contardi, Cartoline, Gruppo Albatros Il Filo, 2023.
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