Mal di testa, difficoltà a camminare o a muovere un arto, vista annebbiata o spasmi in tutto il corpo: sono tanti i sintomi “invisibili” della sclerosi multipla, sintomi invalidanti, ma invisibili, con cui le persone affette da questa patologia devono fare i conti ogni giorno, percepiti da ciascuno in maniera diversa. Sintomi che vengono resi visibili grazie all’intelligenza artificiale ed elaborati in ritratti fotografici che sono stati presentati a Milano e a Roma, nell’àmbito della mostra denominata PortrAIts.
L’iniziativa è stata promossa dall’AISM (Associazione Italiana Sclerosi Multipla), nell’àmbito delle attività organizzate per recente Settimana Nazionale di Informazione sulla Sclerosi Multipla [se ne legga anche su queste pagine, N.d.R.], allo scopo di sensibilizzare la cittadinanza sulla malattia, sulla qualità della vita delle persone con sclerosi multipla e dei loro caregiver, sulla tutela dei loro diritti e sull’importanza della ricerca scientifica.
PortrAIts è nata dal racconto di dieci persone con sclerosi multipla che hanno messo a disposizione della comunità aspetti molto intimi e personali della propria storia di malattia. Ad ascoltarli un programma di intelligenza artificiale che, insieme a dei professionisti della comunicazione, ha rielaborato le loro parole, generando immagini sorprendenti, lontane dalla realtà visibile agli occhi, ma vicina al sentire effettivo di chi convive con la sclerosi multipla.
«Su ciascun pannello della mostra – spiega Vittorio Borgia, presidente dell’AISM di Milano – sono esposte due immagini: da un lato il ritratto fotografico della persona che ha scelto di portare la propria testimonianza, dall’altro l’immagine prodotta dal software di intelligenza artificiale, che mostra i sintomi invisibili della sclerosi multipla, così come sono stati raccontati dalla persona che ne soffre».
Le immagini sono visibili anche sul sito internet dedicato al progetto. Da qui è anche possibile accedere alla sezione Metti in mostra la SM che permette di caricare una propria immagine fotografica e, dopo avere selezionato il sintomo invisibile di cui si soffre, di generare un’immagine che lo rappresenta. (Ilaria Sesana)
Per ulteriori informazioni: Ufficio Stampa e Comunicazione AISM (Barbara Erba), barbaraerba@gmail.com.
Il presente contributo è già apparso in «Persone con disabilità.it» e viene qui ripreso, con alcuni riadattamenti al diverso contenitore, per gentile concessione.
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