“La vita indipendente non va in vacanza”

di Giulia Polito*
È un progetto che si propone di mettere a disposizione delle persone con disabilità in possesso di patente speciale un servizio di noleggio di auto adattate e che punta a raggiungere fino a dieci aeroporti italiani entro il 2025. Si chiama “La vita indipendente non va in vacanza” ed è un’iniziativa promossa dall’AISM (Associazione Italiana Sclerosi Multipla), con il patrocinio della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) e di ENIT (Agenzia Nazionale del Turismo), oltreché con il sostegno dei Ministeri per le Disabilità e del Turismo
Progetto "La vita indipendente non va in vacanza"
Immagine-simbolo del progetto “La vita indipendente non va in vacanza”

Un progetto che si propone di mettere a disposizione delle persone con disabilità in possesso di patente speciale un servizio di noleggio di auto adattate attraverso la piattaforma di Sicily by Car. Si parla di La vita indipendente non va in vacanza, iniziativa presentata al Senato e promossa dall’AISM (Associazione Italiana Sclerosi Multipla), con il patrocinio della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) e di ENIT (Agenzia Nazionale del Turismo), oltreché con il sostegno dei Ministeri per le Disabilità e del Turismo.

Tale progetto rappresenta un notevole passo in avanti nello sviluppo del turismo inclusivo. È la prima volta, infatti, che l’Italia si dota di auto a noleggio adattate alle necessità delle persone con disabilità, mettendole così nelle condizioni di essere indipendenti nel viaggio e nella conoscenza del territorio. Questo nonostante il turismo accessibile sia un settore in crescita e in grande sviluppo, se è vero che sono oltre 3 milioni le persone con disabilità in Italia (circa 87 milioni in Europa), che hanno diritto a poter godere di esperienze di turismo e libertà in piena autonomia. Ma sono ancora troppe le barriere che si frappongono a questo diritto. Il progetto La vita indipendente non va in vacanza si propone di abbattere una di queste barriere e di diventare un volano attraverso cui allargare progressivamente la capacità di dare risposte in questo settore vitale per il Paese e dirimente per la qualità di vita delle persone.

«ENIT monitora e sostiene lo sviluppo del turismo accessibile – commenta Ivana Jelinic, presidente e CEO di ENIT –. Le imprese ricettive italiane sono attrezzate con specifici servizi: 50,2% per celiaci, il 48,2% effettua comunicazione trasparente su servizi e caratteristiche della struttura per una maggiore accessibilità, il 45% sostiene di disporre di servizi accessibili a tutti, il 16% dispone di un montascale in servizio, il 14,5% ha dotato l’esercizio di segnaletica direzionale, identificativa podo-tattile o multimodale, il 14% fa formazione sulle disabilità al proprio personale. Il 7,6% ha predisposto percorsi tattili e il 5,3% ha impiantato dispositivi luminosi per persone sorde».

Stando ai dati ISTAT, le persone con limitazioni più gravi sono anche quelle che manifestano una minore soddisfazione rispetto alle attività che svolgono abitualmente nel loro tempo libero: solo l’8,3% si dichiara molto soddisfatto e il 31,2% si dichiara poco soddisfatto.
Emerge che una significativa percentuale di persone non ha espresso un livello di soddisfazione per il tempo libero (15,3% non indicato), il che indica la complessità della situazione e la necessità di un intervento mirato per migliorare l’accessibilità e l’inclusione delle persone con disabilità.
Dall’indagine dell’Ufficio Studi di ENIT su rilevazione diretta CSA, il 7% dei vacanzieri italiani durante l’estate 2021 ha trascorso almeno una vacanza con qualcuno che presentava una disabilità o delle esigenze particolari. Il dato sale al 13% tra i cosiddetti Veterans (ultrasessantacinquenni), al 12% tra i pensionati ed è leggermente più alto tra i residenti nel Nord Est (9%) e tra chi dichiara uno status socio- economico alto (10%).

Tra le esigenze e gli aspetti verificati per la vacanza, il 50% riguarda la struttura ricettiva, il 33% la mobilità e i mezzi di trasporto, il 32% l’accessibilità ai punti di interesse turistico, il 22% gli aspetti sanitari e il 10% la ristorazione.
La valutazione complessiva sull’accoglienza e l’accessibilità ai servizi che le persone con disabilità o esigenze particolari hanno trovato nel corso della vacanza è soddisfacente ma con riserva: il 40% ha dato un giudizio tra 8 e 10, il 47% tra il 6 e il 7. Giudizi tra l’1 e il 5 per il 13%, che raggiunge il 27% in tema di mobilità.
Sempre con riferimento all’estate 2021 (dall’indagine dell’Ufficio Studi di ENIT su rilevazione diretta Noto Sondaggi), in media il 18% delle strutture ricettive italiane in attività ha ospitato clientela con disabilità, quota che sale al 29,7% considerando le sole strutture alberghiere (9,8% di quelle extralberghiere).
Spicca la situazione del Nord Est dove la stessa quota sale al 22%, superando la media delle altre aree del Paese. Tra gli hotel (a 5 e a 4 stelle) è il 40,3% a dichiarare l’accoglienza per questa tipologia di turismo. Anche tra le strutture extralberghiere fa eccezione la categoria dei campeggi e villaggi turistici, dove l’incidenza raggiunge addirittura il 34,3%. La scorsa estate i viaggiatori con esigenze speciali rappresentavano il 37,8% del totale (famiglie con bambini), il 15,5% da anziani, il 4% da clienti con disabilità motorie, il 3,1% da turismo sociale, l’1% da turisti con disabilità sensoriali.

Il progetto si inserisce all’interno del percorso di realizzazione dell’Agenda della Sclerosi Multipla e Patologie Correlate 2025, «che promuove un ambiente accessibile e inclusivo per garantire l’autonomia delle persone con disabilità e costruire comunità sostenibili richiedendo soluzioni di accessibilità universale», come spiega Francesco Vacca, presidente nazionale dell’AISM.
La realizzazione dell’iniziativa è stata resa possibile grazie al contributo di idee, capacità e risorse offerto dalla Società Bil Benefit.
«La nostra partecipazione – dichiara Luca Briziarelli, Presidente di Bil Benefit –, sin dalla fase di messa a punto dell’idea progettuale assieme all’AISM, si estende alla comunicazione del progetto e alla ricerca di partner, favorendo la fattibilità concreta dell’iniziativa».
«Il progetto – aggiunge – è solo una parte di quanto stiamo realizzando nel quadro degli obiettivi sfidanti dell’Agenda ONU 2030; ciò che lo rende unico è il fatto che sia frutto della collaborazione tra realtà del Terzo Settore, Istituzioni, società benefit e società profit, secondo un modello di rete al servizio della comunità».

La vita indipendente non va in vacanza si propone di raggiungere, entro il 2025, fino a dieci aeroporti italiani (Milano, Roma, Firenze, Napoli, Palermo, Catania, Torino, Bari, Trapani e Perugia), selezionati in base alle esigenze dei passeggeri e alle potenzialità turistiche.
«Un progetto – sottolinea Alessandra Locatelli, ministra per le Disabilità – che valorizza la capacità del Paese di offrire soluzioni di turismo inclusivo, rimuovendo un ostacolo alla libertà di spostamento, concorrendo a realizzare il diritto all’autonomia e alla vita indipendente, ampliando le potenzialità dell’intero sistema turistico nazionale attraverso servizi in grado di costruire comunità davvero intelligenti perché inclusive, accessibili, sostenibili».

Il presente contributo è già apparso in “InVisibili”, blog del «Corriere della Sera.it» (con il titolo “‘La vita indipendente non va in vacanza’: al via il progetto per il noleggio auto inclusivo. Enit: «Sosteniamo e monitoriamo il turismo accessibile»”). Viene qui ripreso, con alcuni riadattamenti al diverso contenitore, per gentile concessione.

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