Abbiamo provato, nei giorni scorsi, ad interrogare, su un argomento a noi vicino, la nota piattaforma di intelligenza artificiale Chatgpt. Si tratta di uno strumento, lo ricordiamo, molto discusso negli ultimi mesi, in grado di fornire risposte organizzate consultando dinamicamente una grande quantità di dati presenti sul web.
La nostra domanda, dunque, è stata la seguente: «Come si cura la retinite pigmentosa*?». Abbiamo notato, ripetendo la richiesta in giorni successivi, che le risposte variavano leggermente, forse per il processo di auto-apprendimento presente nel software. In ogni caso, presentiamo qui di seguito una delle risposte più complete e organiche, lasciando comunque a Lettori e Lettrici, e soprattutto agli amici oculisti, i commenti del caso.
A noi sembra di leggere una serie di banalità e superficialità, senza contare il cenno ad un intervento chirurgico misterioso e non ben definito.
Queste, dunque, le risposte ottenute da Chatgpt:
«La retinite pigmentosa non ha una cura definitiva, ma alcuni trattamenti possono aiutare a rallentarne la progressione o a tenere sotto controllo i sintomi. Questi trattamenti comprendono:
1 – Farmaci: gli studi hanno dimostrato che alcuni farmaci possono aiutare a rallentare la progressione della retinite pigmentosa.
2 – Supplements: alcuni supplementi come la luteina, l’astaxantina, la vitamina A (betacarotene) e le vitamine del gruppo B possono aiutare a rallentare la perdita della visione associata alla malattia.
3 – Intervento chirurgico: nei casi più gravi, potrebbe essere necessario un intervento chirurgico al fine di riparare o sostituire la retina danneggiata.
4 – Trattamenti con luce: alcune terapie a luce rossa possono aiutare a mantenere la visione a lungo termine per alcuni.
5 – Supporto psicologico: una buona cura psicologica può aiutare a gestire il trauma emotivo associato a una diagnosi di retinite pigmentosa».
*Gruppo di malattie ereditarie che causano una degenerazione della retina.
Presidente dell’APRI (Associazione Pro Retinopatici e Ipovedenti).
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