Approvata la nuova normativa sui permessi, ma siamo lontani da ciò che serve

Lo dichiara Pietro Barbieri, presidente della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell'Handicap), dopo l'approvazione definitiva da parte del Governo del riordino della normativa in materia di congedi, aspettative e permessi per le persone che assistono familiari con grave disabilità. «Siamo lontanissimi - ha commentato Barbieri - tanto dai pretesi obiettivi antielusivi di risparmio posti dal Governo, quanto dalla restituzione alla persona con disabilità del diritto di scegliere da chi, come e quando farsi assistere». Per questo la FISH ha annunciato un rilancio del confronto con Governo, Opposizione e Parti sociali, per una profonda modifica di questi benefìci, forte anche della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità - diventata la Legge dello Stato Italiano 18/09 -, che restituisce centralità alla volontà delle persone con disabilità in tutto ciò che direttamente le riguarda

Il presidente della FISH Pietro BarbieriDopo il passaggio alle Camere, lo schema di Decreto Legislativo per il riordino della normativa in materia di congedi, aspettative e permessi per le persone che assistono familiari con grave disabilità, è stato approvato definitivamente dal Governo nella seduta del 9 giugno.
La delega all’Esecutivo, va ricordato, era stata fissata dall’articolo 23 della Legge 183/10, la stessa norma che – all’articolo successivo – aveva modificato la precedente disciplina in tema di permessi ai lavoratori che assistono appunto familiari con grave disabilità, quella stabilita dall’articolo 33 della Legge 104/92.

Come avevamo a suo tempo riferito (se ne legga cliccando qui), nel mese scorso la FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) aveva avuto modo di proporre – durante le audizioni presso la Commissione Lavoro di Camera e Senato – una serie di modifiche che rendessero il testo più equo, in particolare per la concessione dei permessi durante i ricoveri ospedalieri, evidenziando come alcune nuove disposizioni – ad esempio la cumulabilità dei permessi solo per il primo e il secondo grado di parentela – fossero del tutto inefficaci e contraddittorie.
In quelle occasioni, inoltre, sempre la FISH aveva voluto ribadire come di quei benefìci i reali titolari siano le persone con disabilità e non tanto, quindi, i lavoratori che si avvalgono di quelle agevolazioni. Non era stato casuale, in tal senso, il titolo del già citato nostro articolo (La persona con disabilità va tutelata prima ancora di chi la assiste).

«Conosciamo bene le logiche che hanno condotto al nuovo testo – è il commento di Pietro Barbieri, presidente della FISH – e sono le stesse che avevano portato alle modifiche dello scorso anno. Si aggiungono cioè condizioni e vincoli, nell’intento, che non verrà centrato, di evitare le elusioni, finendo per causare, invece, un sovraccarico amministrativo».
Va notato, a questo punto, che già in passato la FISH aveva sottolineato l’esigenza di una riforma strutturale dell’intero comparto, evitando gli abusi e restituendo alla persona con disabilità la titolarità effettiva di quel diritto all’assistenza ora “trasferito” ai lavoratori.
«E invece – aggiunge Barbieri – siamo lontanissimi tanto dai pretesi obiettivi antielusivi di risparmio posti dal Governo, quanto dalla restituzione alla persona con disabilità del diritto di scegliere da chi, come e quando farsi assistere».

Il presidente della FISH, dunque, ha annunciato un rilancio del confronto con Governo, Opposizione e Parti sociali, per una profonda modifica di questi benefìci, forte anche della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità – diventata la Legge dello Stato Italiano 18/09 -, che restituisce centralità alla volontà delle persone con disabilità in tutto ciò che direttamente le riguarda. (S.B.)

Ufficio Stampa FISH, tel. 06 78851262, ufficiostampa@fishonlus.it.
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