Marche: dov’è finito il Fondo Regionale di Solidarietà?

«Dal 2017 – viene sottolineato dal Gruppo Solidarietà - la Regione Marche, attraverso il cosiddetto “Fondo di Solidarietà”, ha sostenuto gli oneri a carico di utenti e Comuni per il pagamento delle rette nelle residenze per persone con disabilità e persone con disturbi mentali. Uno strumento che presenta grandi criticità, coprendo solo un terzo degli effettivi beneficiari e che dunque va modificato, ma non certo eliminato. E invece l’ultima annualità del Fondo che è stata finanziata riguarda il 2021. Chiediamo dunque alla Regione Marche un chiarimento quanto mai rapido»

Persona con disabilità in un corridoio oscuro«Dal 2017 – sottolineano dal Gruppo Solidarietà – la Regione Marche, attraverso il cosiddetto Fondo Solidarietà, ha sostenuto gli oneri a carico di utenti e Comuni per il pagamento delle rette nelle residenze per persone con disabilità e persone con disturbi mentali. Il finanziamento è stato inserito con valenza annuale o pluriennale nelle Leggi Regionali di Bilancio. E tuttavia, il ritardo nella definizione dei criteri di finanziamento per il 2022 (la precedente annualità era stata definita a marzo 2022) induce a pensare che ci sia qualche problema (si vedano a tal proposito la Legge di Bilancio 2023-2025 e la Legge di Stabilità 2023)».

Come viene dunque spiegato dall’organizzazione marchigiana, l’ultima annualità finanziata del Fondo di Solidarietà riguarda il 2021, con 3,44 milioni di euro per 435 beneficiari (disabilità: 211, salute mentale: 224), e «il mancato rifinanziamento del Fondo – si afferma – avrebbe un impatto pesantissimo per gli utenti ed i Comuni, ma soprattutto per i primi, considerata la prassi illegittima di molti Comuni di caricare su di loro anche oneri di propria competenza».

Sullo stesso strumento del “Fondo Regionale di Solidarietà”, del resto, il Gruppo Solidarietà fin dall’attivazione di esso ne ha rappresentato le grandi criticità, segnalando ad esempio che nonostante i potenziali beneficiari siano circa 1.500 quelli effettivi sono solo un terzo. «Il Fondo, però, va modificato, non certo eliminato», dicono ancora dal Gruppo Solidarietà, chiedendo in conclusione «un chiarimento quanto mai rapido da parte della Regione Marche, con la rassicurazione del finanziamento anche per l’annualità 2022. Ma anche, allo stesso tempo, l’impegno per modificare il provvedimento, in modo tale da garantire agli utenti l’accesso al contributo indipendentemente dal comportamento dei Comuni. E a questi ultimi ricordiamo che le loro responsabilità nella compartecipazione al costo dei servizi prescindono dalla presenza del Fondo Regionale». (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: grusol@grusol.it.

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