I diritti negati a chi vive con una malattia rara

I diritti negati a chi vive con una malattia rara non sono pochi e anche nella scuola occorre sapere chi deve e può fare cosa: è il pensiero comune emerso con chiarezza durante il convegno annuale di Firenze dell’AIMAR (Associazione Italiana Malformazioni Anorettali), impegnata dal 1994 su una malattia rara che colpisce per lo più l’apparato urogenitale, ma può interessare gli arti, la colonna vertebrale, altre parti e organi
Dalia Aminoff
Dalia Aminoff, presidente e fondatrice dell’AIMAR

«Questa edizione del nostro convegno annuale è nata all’insegna della tutela dei diritti spesso negati a chi ha una MAR (malformazione anorettale). È stata fatta una disamina puntuale delle procedure, delle figure e delle Istituzioni di riferimento cui rivolgersi, come i medici ospedalieri e quelli delle ASL e dell’INPS, al fine di ottenere tutti quei diritti che migliorano la qualità della vita di chi ha una MAR»: lo ha dichiarato Dalia Aminoff, presidente e fondatrice dell’AIMAR (Associazione Italiana Malformazioni Anorettali), durante il convegno dell’Associazione tenutosi nei giorni scorsi a Firenze (se ne legga anche la nostra presentazione), una due giorni in cui è emerso con chiarezza un pensiero comune, ovvero che i diritti negati a chi vive con una malattia rara non sono pochi e che anche nella scuola occorre sapere chi deve e può fare cosa.

Una persona su 4.000 nasce con una MAR, malattia rara che colpisce per lo più l’apparato urogenitale, ma può interessare gli arti, la colonna vertebrale, altre parti e organi.
Dal 1994 l’AIMAR unisce medici, genitori, pazienti e volontari per aiutare le famiglie e chi ha una MAR, che quasi sempre deve convivere con una stomia e un disturbo invalidante come l’incontinenza.

Il tema della scuola, come accennato, è stato trattato ampiamente durante il convegno e su di esso si è espressa tra gli altri Fernanda Fazio, docente di formazione per gli insegnanti di sostegno in varie Università romane, oltreché apprezzata e frequente “firma” anche di «Superando.it». «La scuola – ha dichiarato – è come una “tensostruttura di Fuller”, ossia un luogo di incontro tra le responsabilità della famiglia, quelle del contesto sociale e le competenze educative e didattiche. Non ci deve essere la delega, ma corresponsabilità educativa tra scuola e famiglia e le richieste incongrue fatte alla scuola portano a definire la stessa come non preparata, quando i docenti di sostegno italiani sono fra i più preparati di Europa, tranne che per l’aspetto della Pedagogia».

Da ricordare in conclusione, tra i vari altri temi toccati a Firenze, l’invalidità e la Legge 104/92, l’importanza dell’urologia nelle malformazioni anorettali, l’osteopatia e degli effetti dell’anestesia sui pazienti con MAR sottoposti a intervento chirurgico. (S.B.)

Per ulteriori informazioni: Daniela d’Isa (daniela.disa.it@gmail.com).

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