Un “Premio Bontà” al “Tortellante”, vera palestra di autonomia

Dopo avere acquisito lo scorso anno anche un riconoscimento dal punto di vista scientifico, il progetto “Tortellante” di Modena, basato su un laboratorio terapeutico-abilitativo, dove giovani e adulti con disturbo dello spettro autistico imparano a produrre pasta fresca fatta a mano, si meriterà il 24 settembre il “Premio Bontà”, nell’àmbito di “EmiliaFoodFest”, manifestazione in programma a Carpi, interamente dedicata alle eccellenze del territorio emiliano-romagnolo

"Tortellante", ModenaFondata a Modena nel novembre del 2018, l’Associazione Il Tortellante fa riferimento a circa venticinque famiglie di persone con disturbo dello spettro autistico e dopo un progetto pilota promosso all’inizio del 2016 dall’Associazione Aut Aut Modena, di cui anche il nostro giornale si era a suo tempo occupato, ha dato vita al progetto  vero e proprio, denominato anch’esso Tortellante, formando il team scientifico e consolidando il gruppo degli associati. In parallelo sono stati raccolti i fondi necessari per ristrutturare e attrezzare una nuova sede, costituita da un sito lavorativo e da un appartamento didattico per progetti di autonomia.
Nel laboratorio terapeutico-abilitativo, le persone con autismo, supportate da un gruppo di nonne e altri volontari, confezionano tortellini destinati alla vendita. Un’esperienza lavorativa, questa, che permette loro di avere un ruolo attivo e integrato in famiglia e nella comunità, garantendo la continuità delle attività impostate nel percorso scolastico e terapeutico. Le attività lavorative, infatti, si alternano a progetti di autonomia e di sostegno alle famiglie, all’insegna del “Durante e Dopo di Noi”. Ogni giovane, inoltre, segue un percorso di vita personalizzato ed è seguito dal team scientifico di cui si è detto, che coordina gli educatori e ne segue la formazione.
A seguire e sostenere l’iniziativa, fin dagli inizi, è stato il noto chef Massimo Bottura, insieme alla moglie Lara Gilmore.

Già lo scorso anno avevamo registrato con piacere come il progetto avesse acquisito un riconoscimento anche dal punto di vista scientifico, dopo la pubblicazione di uno studio internazionale, ove per la prima volta la scienza aveva ufficialmente dichiarato che questa attività ha un vero e proprio valore terapeutico.
Pubblicata infatti dalla prestigiosa rivista internazionale «Research in Developmental Disabilities» della casa editrice scientifica olandese Elsevier, la ricerca, intitolata Cooking for autism: studio pilota di un laboratorio gastronomico innovativo per adolescenti e giovani adulti italiani con disturbo dello spettro autistico (se ne leggano a questo link i contenuti in italiano), era stata svolta da un’équipe multidisciplinare composta da ricercatori dell’Università di Modena e Reggio Emilia, coordinati da Giuseppe Plazzi, che avevano  lavorato insieme allo staff scientifico del Tortellante, oltreché con la supervisione dell’AUSL di Modena. In essa si misurava appunto l’impatto delle attività lavorative in campo gastronomico sul miglioramento della qualità della vita nei giovani con autismo.

Con altrettanto piacere apprendiamo oggi che la “rivoluzione tranquilla” del Tortellante, così com’è stata anche definita, si è meritata il Premio Bontà di EmiliaFoodFest, manifestazione organizzata da SGP-Grandi Eventi, interamente dedicata alle eccellenze del territorio emiliano-romagnolo e in programma a Carpi (Modena) dal 22 al 24 settembre. Il riconoscimento verrà esattamente conferito nella mattinata del 24 settembre presso il PalaPio di Carpi (Piazza Martiri, ore 12).
«Ringraziamo SGP Grandi Eventi per avere pensato a noi per il Premio Bontà – dichiara Erika Coppelli, presidente dell’Associazione Il Tortellante -, individuandoci come eccellenza del territorio. Il nostro progetto è stato effettivamente riconosciuto come abilitativo e terapeutico oltre a dare possibilità lavorative a ventisette persone, rappresentando di fatto una vera e propria palestra di autonomia ed evidenziando miglioramenti concreti, considerata una variabile ad ampio spettro, cioè dal basso al medio all’alto funzionamento in àmbito di disturbi dello spettro autistico. Anche le persone “non verbali”, infatti, hanno preso parte al lavoro, migliorando notevolmente la propria autonomia». (S.B.)

A questo link è disponibile un testo di ulteriore approfondimento. Per altre informazioni: Alessia Testori (press@testoricomunicazione.it).

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