Sono affascinato dalle novità, soprattutto quando attengono al campo della comunicazione. Parole senza barriere [se ne legga già sulle pagine di «Superando.it», N.d.R.] è un gioco per parlare di disabilità e inclusione in maniera accattivante, ludica e competente. Un format in stile game show per Internet che non è il solito gioco con concorrenti alla berlina o di cultura generale, ma ha un che del quiz di Mike Bongiorno ammodernato.
Organizzato da Fastweb per la 4 Weeks 4 Inclusion (4W4I), grandiosa manifestazione digitale inclusiva sviluppata da TIM, aspetta ora i voti per vincere la manifestazione e dimostrare che esistono vie dilettevoli per informare sulla disabilità e l’inclusione.
All’ideazione del format ha contribuito YAM112003, che definire casa di produzione è limitativo. È gente che cerca linguaggi nuovi per «accendere cuore e mente delle persone».
Due squadre di dipendenti di Fastweb si fronteggiano in una serie di giochi fisicamente statici e cerebralmente vivaci: non si corre, non ci sono sfide a colpi di secchiate d’acqua, invece si guardano immagini e si è sottoposti a domande che aguzzano il ragionamento. A volte da soli e a volte dialogando con i compagni di squadra. E senza essersi preparati prima, perché lo scopo è valutare la conoscenza di volontari che rappresentano la gente comune. E se il pubblico suggerisce c’è da fidarsi?
Conduce Luciana de Laurentiis, head of corporate culture & inclusion at Fastweb, che vuol dire che è la grande capa dell’inclusione dell’azienda. Notaio, colto e brillante, è Alessandro Lucchini, uno dei maggiori esperti di linguaggio inclusivo del nostro Paese. Il non plus ultra, senza giri di parole. E poi c’è chi scrive, la “Maionchi della situazione”. L’esperto che ti accende di sapere e speranze e ti lascia in braghe di tela. E infatti a fine puntata mi assegnano il “bonus Malafarina” che potrebbe cambiare le sorti dei contendenti.
Per capire come sono andate le cose, si può guardare (gratuitamente) a questo link.
Cosa c’è di bello in tutto questo? Che guardando il gioco svilupparsi, con i miei intermezzi a proposito di come comportarsi con le persone con disabilità, non ultimo parlando della nascente guida per l’Ordine dei giornalisti proprio sul linguaggio della disabilità, si trascorre un’ora acquisendo qualche informazione in più sull’inclusione. Anche fra qualche risata e grazie alla bravura dei concorrenti, che non dovete aspettarvi né preparatissimi né completamente all’asciutto. E come vogliamo considerare la sagacia di Lucchini, con il suo intervento finale sull’inclusione, oltre che con tutte le frecciate tipiche dei talent più celebrati?
Ora, il programma è piaciuto moltissimo ed è tra i finalisti per aggiudicarsi la vittoria della 4 Weeks 4 Inclusion. Quindi, non perché ci sono io, dal momento che un esperto fuori dal cilindro dovevano pur estrarlo, bensì per la capacità di far riflettere la gente comune sulla disabilità e l’inclusione, un programma così non lo aiutiamo a vincere?
All’origine di questo blog era proprio la volontà di ricercare e sostenere nuove forme comunicative per arrivare a tutti. Siamo di fronte a un modello nuovo, che potrebbe aprire la strada per ulteriori modelli di trasmissione del sapere su disabilità e inclusione.
Su trecento contributi arrivati per la 4W4I il programma è vicino alla vittoria, ma serve l’aiuto di tutti per raggiungere il trionfo, e chi lo gradirà, potrà partecipare al voto online fra le 17 e le 19 del 14 novembre, durante la diretta finale di 4w4i, disponibile a questo link.
Seguite la diretta e votate: cambiare la comunicazione si può. E dipende un po’ anche da voi.
Direttore responsabile di «Superando.it». Il presente contributo è già apparso in “InVisibili”, blog del «Corriere della Sera.it» (con il titolo “Parole senza barriere, un gioco in attesa di voti per cambiare la comunicazione”) e viene qui ripreso, con alcune integrazioni e riadattamenti motivati dal diverso contenitore, per gentile concessione.
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