È stata presentata nei giorni scorsi a Torino la tredicesima edizione del Corso di Perfezionamento “Mario Oreglia” sul tema Universal Design: progettazione multisensoriale e barriere architettoniche, iniziativa ormai consolidata che dal 1986 si tiene presso il Politecnico di Torino (Dipartimento di Ingegneria dei Sistemi Edilizi e Territoriali) e che durerà dodici settimane, dal 29 marzo all’8 giugno.
Il corso – che celebra proprio quest’anno il ventennale della sua istituzione – è destinato ad architetti e ingegneri con laurea di primo e secondo livello ed è nato con l’obiettivo specifico di approfondire il tema del superamento delle barriere architettoniche, nel tentativo di migliorare l’accessibilità agli spazi pubblici e privati da parte delle persone con disabilità.
Successivamente, però, esso ha dilatato poco alla volta i suoi orizzonti, quando i concetti di comfort e sicurezza hanno integrato quelli di accessibilità e fruibilità, rafforzando l’idea che la miglior “qualità” progettuale sia possibile solo a condizione che l’uomo sia nuovamente al centro del progetto.
In particolare negli ultimi anni le tematiche affrontate hanno sempre più coinvolto il mondo degli anziani e più in particolare l’uomo che si muove con difficoltà nelle nostre città, il cui habitat è faticoso, disorientante, pericoloso. Occorre dunque progettare tenendo conto che è cambiato il “fruitore”, così come è cambiata la richiesta di “qualità” verso il prodotto edilizio.
Tutti questi fatti hanno innescato una profonda riflessione sui criteri e sui metodi di progettazione sino ad oggi utilizzati, talché si può senz’altro dire che oggi “progettazione per tutti” significhi “progettazione multisensoriale” e “universal design”.
«Le Paralimpiadi Invernali da poco concluse – commenta Paolo Osiride Ferrero, presidente della Consulta per le Persone in Difficoltà (CPD) di Torino – ci lasciano una preziosa eredità: la possibilità di diffondere una cultura dell’handicap e di concentrare gli sforzi normativi e l’impegno della ricerca verso la piena accessibilità della persona con disabilità. Progettare insieme: questo è l’obiettivo da raggiungere tra architetti, designer e disabili. Chi meglio di noi disabili, appunto, conosce in concreto i problemi strutturali affinché le strutture siano pienamente fruibili?».
Da ricordare infine che il Corso “Mario Oreglia” è diretto da Fabrizio Astrua e sostenuto sin dal 1986 dalla UILDM (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare) di Torino.
(S.B.)
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