Educare all’accessibilità

a cura di Crizia Narduzzo
"Progettare la normalità" e "Progettare senza barriere" sono due proposte realizzate nei mesi scorsi dalla Commissione Consultiva per l’Abolizione e il Superamento delle Barriere Architettoniche della Provincia di Bergamo. Per saperne di più abbiamo rivolto alcune domande a Bianco Speranza, assessore provinciale alle Politiche Sociali

Con Bianco Speranza, assessore alle Politiche Sociali della Provincia di Bergamo e presidente della Commissione Consultiva Provinciale per l’Abolizione e il Superamento delle Barriere Architettoniche, abbiamo cercato di trarre un bilancio di due progetti – da poco conclusi – voluti dalla Commissione stessa: il percorso formativo Progettare la normalità e il concorso Progettare senza barriere.

Progettare la normalità è stata un’iniziativa che per oltre tre mesi ha cercato di sensibilizzare, informare e formare i ragazzi delle scuole superiori sul tema delle barriere architettoniche…
«Già da qualche anno la Commissione Consultiva Provinciale per l’Abolizione e il Superamento delle Barriere Architettoniche propone sul nostro territorio questa iniziativa, consapevole della necessità di investire sulla formazione come risorsa fondamentale per sensibilizzare sui temi del superamento delle barriere e per affrontare il problema della progettazione di spazi accessibili a tutti.Strumenti per la progettazione
In tal senso, quindi, si comprende l’importanza di rivolgere questa tipologia di corsi non solo ai professionisti che già esercitano sul territorio, ma anche ai giovani studenti degli istituti per geometri, che in un prossimo futuro svolgeranno una professione nell’ambito della progettazione e del miglioramento di spazi ed edifici».

Che tipo di partecipazione all’iniziativa avete registrato da parte del corpo insegnante coinvolto?
«La proposta – estesa per la prima volta anche agli istituti privati – ha visto rispetto agli anni scorsi un incremento della partecipazione, e tanto i dirigenti scolastici quanto i docenti dei sette istituti superiori di Bergamo e della provincia che hanno aderito – di cui appunto quattro statali e tre privati – l’hanno accolta favorevolmente.
Nei questionari di valutazione compilati dagli stessi, infatti, abbiamo riscontrato un interesse unanime per l’iniziativa, dovuto a due fattori, da un lato l’importanza di affrontare queste problematiche con gli studenti, dall’altro la necessità di fornire conoscenze e competenze tecniche e di favorire il confronto con esperti esterni.
Un incontro con i docenti interessati alla proposta – finalizzato a definire il programma del corso e a mettere a punto un progetto condiviso – ha inoltre consentito di calibrare i moduli formativi sulle diverse esigenze delle singole classi e ha garantito una presenza costante degli insegnanti di riferimento a tutti gli incontri previsti dal corso».

E gli studenti come hanno accolto la proposta? 
«Sia il corpo insegnante che i relatori che hanno tenuto gli incontri hanno riscontrato un largo interesse negli studenti e un’attenta partecipazione che hanno consentito ai ragazzi di impegnarsi in prima persona nell’affrontare e nel trovare soluzioni idonee al problema delle barriere esistenti nel loro edificio scolastico.
L’attenzione e la sensibilità degli studenti per queste tematiche sono state altresì dimostrate dalla positività dei giudizi da loro stessi espressi nei questionari di valutazione, oltre che dalla loro richiesta di dedicare un numero maggiore di ore alle tematiche trattate in questi incontri».

La Commissione Consultiva ha altri progetti di questo tipo in fase di sviluppo?
«Sicuramente il riscontro positivo a più livelli ottenuto da questa iniziativa rappresenta per la Commissione e per il Settore Politiche Sociali della nostra Provincia un incoraggiamento a procedere su questa strada, innanzitutto organizzando ancora corsi di questo genere negli istituti per geometri, ma anche prendendo in considerazione l’ipotesi di estendere la proposta del primo modulo di incontri – dal contenuto più generale – agli studenti degli altri istituti superiori, nella consapevolezza che queste tematiche siano fondamentali per l’educazione civica di ciascun cittadino».Donna con caschetto di protezione esamina un progetto in un cantiere

Anche il concorso Progettare senza barriere si sta avviando alla conclusione. Quanti sono i progetti pervenuti quest’anno?
«I lavori pervenuti per la terza edizione del premio Progettare senza barriere – intitolato quest’anno Scuola senza barriere – sono stati quattro, due per la categoria Giovani professionisti e due per quella degli Istituti scolastici superiori.
Come previsto dal bando, entro maggio la Commissione giudicatrice si riunirà per esaminarli e a conclusione dei lavori saranno assegnati i premi ai vincitori.
Rispetto alla seconda edizione, nella quale erano pervenuti progetti solo per la categoria Professionisti, quest’anno si registra la positiva partecipazione di due istituti scolastici superiori. E tuttavia la prima edizione del premio aveva riscosso maggiore successo, considerati i tredici progetti che avevano concorso nella categoria Amministrazioni Comunali e i due in quella degli Istituti scolastici superiori.
Quindi, senza dubbio, la limitata partecipazione a questa edizione del premio nonostante la notevole pubblicità effettuata – sia tramite l’invio di materiale informativo alle scuole e agli ordini professionali sia attraverso la pubblicazione del bando sul sito internet della Provincia di Bergamo e su altri dedicati a queste tematiche – richiederà un’attenta riflessione da parte della nostra Commissione».

Per maggiori informazioni su queste e altre iniziative:
Settore Politiche Sociali della Provincia di Bergamo
tel. 035 387653 (Maria Grazia Di Tonno)
tel. 035 387379 (Matteo Boileau)
segreteria.servizisociali@provincia.bergamo.it.
Progettare la normalità
Il percorso formativo Progettare la normalità – organizzato nell’ambito delle iniziative della Commissione Consultiva Provinciale per l’Abolizione e il Superamento delle Barriere Architettoniche (Settore Politiche Sociali della Provincia di Bergamo) – si è svolto dal 16 gennaio al 15 aprile 2006.
Il corso, rivolto alle classi quarte e quinte degli istituti per geometri della provincia di Bergamo, intendeva sensibilizzare gli studenti sul tema dell’abolizione delle barriere architettoniche attraverso due diverse proposte di partecipazione, la prima delle quali prevedeva un modulo di tre incontri riguardanti la disabilità, la normativa nazionale e regionale e la progettazione accessibile, mentre  la seconda si componeva di un modulo più complesso che ai tre incontri di quello “base” aggiungeva due workshop sperimentali per lo studio di casi pratici.  
I relatori sono stati:
Rocco Artifoni, membro della Commissione Consultiva ed esperto in ambito normativo;
– Francesco Agliardi e Nicola Eynard, architetti esperti di progettazione accessibile;
– Francesco Busetti, tiflologo.

Progettare senza barriere
Il concorso Progettare senza barriere – organizzato sempre dalla Commissione Consultiva Provinciale bergamasca – ha l’obiettivo di valorizzare e sostenere esperienze innovative e realizzabili di progettazione senza barriere.
Per l’edizione di quest’anno – la terza, intitolata Scuola senza barrierevengono valutati e giudicati progetti relativi alla realizzazione o all’adeguamento di spazi interni ed esterni di un edificio scolastico.
Due le categorie cui il premio era rivolto: quella dei Giovani professionisti, per architetti, ingegneri, geometri e periti edili di età inferiore a 35 anni e quella degli Istituti scolastici superiori, aperta alle scuole pubbliche e private della provincia di Bergamo.
Per ciascuna categoria il primo premio è di 3.000 euro, il secondo di 2.000.

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