Sindrome di Down: gli stereotipi sono come un film horror!

«Gli stereotipi? Sono come un film horror: fanno paura e spesso traggono in inganno»: così l’AIPD (Associazione Italiana Persone Down) lancia il tema e la trama dello spot promosso in occasione della Giornata Mondiale della Sindrome di Down di oggi, 21 marzo, in linea con il tema della stessa (“End the Stereotypes”, ossia “Fine degli stereotipi”). Tra le altre iniziative che vedranno coinvolta l'Associazione, anche l’incontro online del 23 marzo “La sperimentazione farmacologica sulla sindrome di Down in Italia”
AIPD per la Giornata Mondiale Sindrome di Down 2024
La locandina con cui l’AIPD ha lanciato lo spot realizzato in occasione della Giornata Mondiale della Sindrome di Down 2024

«Gli stereotipi? Sono come un film horror: fanno paura e spesso traggono in inganno»: così l’AIPD (Associazione Italiana Persone Down) ha lanciato il tema e la trama dello spot (disponibile a questo link), promosso in vista della Giornata Mondiale della Sindrome di Down di oggi, 21 marzo (World Down Syndrome Day), in linea con il tema della stessa (End the Stereotypes, ossia “Fine degli stereotipi”). «Una piccola storia – spiegano dall’AIPD – che, con il linguaggio del film horror, dimostra quanto la realtà possa essere diversa da ciò che sembra, deformata dalla lente del pregiudizio. Perché una persona con sindrome di Down spesso può e vuole diventare una risorsa sociale, capace di rispondere a un bisogno. Per esempio, capace di accudire, di prendersi cura addirittura di un bebè. È questa capacità che lo spot vuole mostrare: una capacità di cui la società pare non rendersi conto. Come emerso, infatti, da una nostra indagine svolta poco più di un anno fa, quasi il 45% degli over 45 con sindrome di Down “non fa nulla e sta a casa”, perché sul territorio mancano servizi e risorse adeguati. Una carenza che a sua volta è frutto del peggiore degli stereotipi: quello che considera le persone con sindrome di Down “eterni bambini”, mai adulti che, in quanto tali, hanno bisogno di contesti in cui esprimere le proprie capacità».

«Come Associazione – dichiara Gianfranco Salbini, presidente nazionale dell’AIPD -, sappiamo quanto questo sia profondamente falso e ingiusto: gli uomini e le donne con sindrome di Down possono, devono e vogliono diventare indipendenti e trovano gratificazione e soddisfazione nel rendersi utili agli altri. È nostro compito metterli nelle condizioni di poterlo fare, sostenendoli attraverso percorsi di educazione all’autonomia, alla vita indipendente, alla vita sentimentale. E dando loro fiducia, perché possano dimostrare ciò di cui sono capaci. Un’esigenza profondamente sentita anche dalle famiglie: nella nostra indagine condotta con il Censis, infatti, il 53,3% dei caregiver intervistati ritiene che “la cosa più importante che dovrebbe fare la società per le persone con sindrome di Down è promuoverne l’autonomia e l’inserimento sociale e lavorativo”».

«Oggi – prosegue Salbini – ribaltiamo gli stereotipi radicati nella società. L’immaginario collettivo ha spesso associato le persone con sindrome di Down alla dipendenza e alla necessità di ricevere servizi e diritti. Tuttavia, con gioia e determinazione, oggi presentiamo un video che sfida queste percezioni limitanti. I pregiudizi possono essere abbattuti. Con chiarezza si mostra che le persone con sindrome di Down non solo possono autogestirsi, ma anche prendersi cura degli altri. Questo cortometraggio è un’opportunità straordinaria per educare, ispirare e promuovere un cambiamento culturale positivo e necessario. Grazie a tutti coloro che hanno contribuito a realizzare questo straordinario progetto. Insieme, possiamo e faremo la differenza».

Nello spot lanciato dall’AIPD recita Moira Oliverio, alla sua seconda esperienza davanti alla cinepresa. La giovane donna con sindrome di Down era infatti già presente nel docufilm di Christian Angeli Come una vera coppia accanto al fidanzato Emanuele Raffaelli. Una storia vera, in quel caso: la loro storia d’amore, che il regista aveva ascoltato e raccontato insieme a quella di altre quattro coppie con sindrome di Down. In questo caso, invece, Moira veste i panni di una premurosa vicina di casa, che si rivela un prezioso aiuto nel momento del bisogno.
La regia dello spot è di Daniele Castignani (AIPD) e di Matteo Quarta (Halibut Film). Accanto a Moira Oliverio, l’attrice Tullia Majorana.

Da segnalare poi che sempre nell’àmbito della Giornata Mondiale del 21 marzo, l’AIPD è intervenuta il 20 marzo alla conferenza sulla sindrome di Down, tenutasi a Roma in Campidoglio.
E ancora, nel pomeriggio del 23 marzo (ore 16-18), vi sarà l’incontro online La sperimentazione farmacologica sulla sindrome di Down in Italia, organizzato dalla DS Task Force, il gruppo costituito da ricercatori e dai Presidenti di AIPD e CoorDown (Coordinamento Nazionale Associazioni delle Persone con Sindrome di Down), impegnato appunto sulle tematiche scientifiche e la ricerca in atto relativamente alla sindrome di Down (partecipazione libera e gratuita, collegandosi alla piattaforma Zoom a questo link). (S.B.)

Segnaliamo a questo link, nel sito dell’AIPD, i dieci stereotipi più diffusi e radicati sulla sindrome di Down (e il loro rovesciamento). Per ogni ulteriore informazione e approfondimento: ufficiostampaaipd@gmail.com.

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