L’ascensore è rotto e il palazzo diventa un «carcere per disabili»!*

Succede a Palermo, dove alcune infiltrazioni d'acqua creano appunto un guasto all'ascensore, costringendo le quattordici persone con disabilità che abitano nello stabile a restare chiuse in casa. E al momento nessuno sa ancora quando incominceranno i lavori di riparazione e chi dovrà occuparsene...

«Panorama da un ascensore rotto» (immagine realizzata da un giovane di Napoli, tratta da www.flickr.com)Da più di un mese, da quando cioè l’ascensore dello stabile è guasto, le quattordici persone con disabilità che lo abitano hanno perso la loro libertà. Accade a Palermo, in una palazzina di otto piani che fa parte degli alloggi popolari di Piazza della Pace, vicino al carcere dell’Ucciardone, attualmente abitata da ventiquattro famiglie.
Il disagio maggiore del problema all’ascensore lo stanno subendo, naturalmente, le quattordici persone con disabilità costrette a stare a casa dal 15 maggio, da quando cioè la Polizia Municipale ha imposto lo stop all’impianto.

«Abito al sesto piano – ha denunciato Paolo Tinnirello al telefono dei lettori del “Giornale di Sicilia” – e ho bisogno di uscire periodicamente per sottopormi a delle terapie, ma sono inchiodato sulla sedia a rotelle e senza ascensore è tutto maledettamente più complicato”.
Analoga protesta giunge da Tommaso Tantillo che ha dichiarato: «Ho grossi problemi fisici, sto a casa e guardo la TV. Non ho altra scelta!».

Le cause del guasto sembrano attribuibili a delle infiltrazioni d’acqua ai piani inferiori. Tutti gli inquilini dello stabile lamentano, da diverso tempo, l’abbandono da parte delle istituzioni. Nessuno di loro, infatti, è a conoscenza di quando inizieranno i lavori né di chi se ne dovrà occupare. Essi, inoltre, non riescono ad avere informazioni da nessuno e soprattutto non sanno, dopo più di un mese di guasto, se i lavori interesseranno il Comune o i privati.
Dall’Amministrazione Comunale si fa sapere che solo alcuni appartamenti sono di loro pertinenza. Per il momento, dunque, rimane lo stop forzato delle quattordici persone con disabilità, mentre la risoluzione del problema è stata lasciata tutta all’amministratore dello stabile. (Serena Termini)

*Testo già pubblicato dal portale SuperAbile e qui ripreso per gentile concessione di tale testata.

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