«La collaborazione tra il nostro Centro e l’ASST Grande Ospedale Metropolitano Niguarda ha permesso un intervento chirurgico complesso su una paziente con malattia neuromuscolare, che si è sottoposta ad un’operazione in anestesia totale di avulsione dentaria multipla e cioè all’estrazione di tre denti. Solitamente affidata al dentista, questa pratica clinica comune, in una condizione come quella di chi vive con queste patologie, risulta estremamente delicata e problematica, a causa delle difficoltà respiratorie o della limitata possibilità di aprire la bocca. Fortunatamente, grazie all’approccio multidisciplinare adottato presso la nostra struttura e all’esperienza medica dell’Ospedale Niguarda, l’intervento può essere considerato da oggi una buona pratica per la cura odontoiatrica di chi vive con la SMA (atrofia muscolare spinale), la SLA (sclerosi laterale amiotrofica) o una distrofia muscolare»: lo si legge in una nota diffusa dal Centro Clinico NEMO di Milano (NeuroMuscular Omnicentre), a proposito dell’intervento su Paola Tricomi, giovane donna con la SMA, filologa e ricercatrice all’Università per Stranieri di Siena, laureata alla Normale di Pisa e protagonista recentemente anche delle “cronache dal Quirinale”, essendo stata insignita dal presidente della Repubblica Mattarella dell’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, «per il suo impegno nel rimuovere gli ostacoli che impediscono il diritto allo studio delle persone con disabilità».
«Paola – spiegano dal Centro NEMO – ha iniziato ad avere male ai denti dall’età di 18 anni; nel tempo le cure dentistiche e odontoiatriche hanno cercato di alleviarne la sofferenza, fino ad oggi, all’età di 32 anni, in cui i problemi sono diventati molto seri, causando dolore e ripetute infezioni, insieme all’impossibilità di intervenire in modo ordinario. Per lei, infatti, un semplice intervento odontoiatrico richiede un’attenzione speciale, poiché la sua bocca si apre solo per 8 millimetri, a causa dell’atrofia dei muscoli masticatori, invece dei tradizionali 4 o 5 centimetri necessari al dentista. Questo ha richiesto un’anestesia generale e un’intubazione per facilitare l’operazione. Inoltre, la gestione della sua fragilità respiratoria è stata uno dei fattori più importanti di attenzione, durante e dopo l’intervento, con un protocollo specifico per monitorare e supportare la sua capacità di respirare».
«Si è trattato del risultato di un lavoro minuzioso che tutta l’équipe del NEMO ha compiuto insieme a Paola e ai colleghi dell’Ospedale Niguarda – sottolinea Valeria Sansone, direttrice clinico-scientifica del Centro NEMO di Milano – per affrontare passo dopo passo ogni possibile criticità. Ed è proprio questa messa a sistema delle competenze che crea valore nell’esperienza e nella conoscenza clinica della storia di una patologia neuromuscolare che deve estendersi ad un percorso di presa in carico anche in termini di prevenzione odontoiatrica, a partire dai più piccoli».
Sinergie di competenze, dunque, garantite dall’équipe multidisciplinare del Centro NeMO, cui si sono unite, come detto, quelle della Chirurgia Maxillo Facciale e dell’Anestesia e Rianimazione dell’Ospedale Niguarda, con un protocollo clinico che ha visto sette giorni di preparazione e altri dieci giorni di riabilitazione post-operatoria, orientato alla ripresa di ogni aspetto funzionale di Paola.
«La storia di Paola – dichiara in tal senso Gabriele Canzi, medico chirurgo maxillo facciale del Niguarda -, con una lunga sofferenza per un problema ordinario come il mal di denti, ha dimostrato la perfetta sinergia tra il Centro NEMO e le competenze chirurgiche e anestesiologiche del Niguarda, supportate proprio dall’esperienza su queste patologie del dottor Vincenzo Molene, rendendo normale un bisogno speciale. Estrarre dei denti è un’operazione semplice, ma in un paziente con supporto respiratorio e una limitata apertura della bocca questa procedura può risultare complessa. Tale limite è stato superato grazie ad un’équipe di operatori che sa creare insieme percorsi specifici per ciascun paziente. Paola ha dato valore a questo lavoro di squadra, capace di mettere in campo ancora una volta competenze in modo collaborativo».
«Questo intervento di cura – afferma Alberto Fontana, presidente dei Centri Clinici NEMO – rappresenta appieno il significato di una presa in carico che pone attenzione a tutti quei dettagli della quotidianità che garantiscono la qualità di vita e la dignità della persona. Per chi vive una malattia neuromuscolare anche la cura dei denti può rappresentare un problema molto serio e l’esperienza di Paola ci insegna che possiamo fare ancora molto per la prevenzione in questo àmbito. Il suo sorriso, la sua serenità e il suo affidarsi alla competenza dei clinici e degli operatori sono la migliore risposta che ci fa dire che dobbiamo continuare ad investire impegno e risorse».
«Il percorso di ricovero al nostro Centro – concludono da NEMO Milano – è avvenuto alla vigilia della cerimonia dell’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana. Apripista di tante battaglie per costruire cultura di inclusione, anche con questo intervento, Paola rappresenta un’opportunità per creare consapevolezza nel continuare a dare risposte di cura mirate a chi vive una patologia neuromuscolare, nonostante la complessità. Si chiama in due parole “approccio multidisciplinare” il cui unico obiettivo è “tornare a correre sul mondo e fare dell’esistenza uno spettacolo”, come lo ha raccontato Paola nel ringraziare gli operatori, con il suo sorriso e il suo modo schietto di vivere la vita». (S.B.)
Per ulteriori informazioni: ufficio.stampa@centrocliniconemo.it (Stefania Pozzi).
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