A quando un vero diritto alla mobilità anche in treno?

di Giorgio Genta*
Inaccessibilità dei marciapiedi e dei sottopassaggi, mancanza di personale addetto, scarsità di vetture davvero fruibili: questa la situazione delle stazioni ferroviarie della Riviera Ligure di Ponente, nonostante la presenza di numerose località di grande importanza turistica, come Finale, Loano o Pietra Ligure, sede tra l'altro di un'apprezzata Unità Spinale Unipolare. A quando, dunque, una progettazione e un servizio che tengano conto delle necessità delle persone con disabilità, magari in veste di turisti?

Persona che sale su un treno dalla parte delle rotaieUn paradosso tipicamente italiano? Il fatto che i turisti con disabilità spesso non riescano a raggiungere in treno le località di vacanza.
Un esempio? In Liguria, da Savona ad Albenga, nella frequentatissima Riviera di Ponente, nessuna stazione è abilitata a tale servizio.
Eppure le stazioni di importanza turistica non mancano di certo: si pensi a Finale Ligure, a Loano o anche a Pietra Ligure, sede tra l’altro di un’importante Unità Spinale Unipolare.

Ma quali sono i principali problemi? L’inaccessibilità dei marciapiedi e dei sottopassaggi, la mancanza di personale addetto, la scarsità di vetture davvero fruibili, per citare i principali. Quello fondamentale, però, resta certamente il mancato riconoscimento del diritto alla mobilità, anche in treno.

A quando, dunque, una progettazione e un servizio che tengano davvero conto delle necessità delle persone con disabilità, magari in veste di turisti?

*ABC Liguria (Associazione Bambini Cerebrolesi).

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