Chiediamo un nuovo metodo di accreditamento per le partite dell’Inter

Tre tifosi dell’Inter Calcio, persone con disabilità in carrozzina, denunciano un sistema complesso e farraginoso per riuscire ad ottenere i posti riservati alle persone con disabilità allo stadio milanese di San Siro e lanciano una petizione online, già sottoscritta da quasi tremila persone, chiedendo un nuovo metodo di accreditamento per le partite casalinghe della loro squadra del cuore
I tre tifosi dell'Inter che hanno lanciato la petizione online
I tre tifosi dell’Inter che hanno lanciato la petizione online

«Chiediamo la valutazione di un nuovo metodo di accreditamento per le partite casalinghe della società Internazionale Football Club, che preveda la suddivisione degli attuali posti messi a disposizione delle persone in carrozzina tra abbonamenti stagionali (ai prezzi ritenuti più opportuni) e richieste alle singole partite, anch’esse sottoposte ad un minimo pagamento in forma simbolica o ridotta, onde evitare l’eccessiva domanda da parte di chi non adopera il buon senso»: lo scrivono Simone, Alessio e Andrea, tre persone con disabilità motoria in carrozzina, lanciando sulla piattaforma online Charge.org una petizione (raggiungibile a questo link) che al momento in cui scriviamo ha già ottenuto 2.922 sottoscrizioni.
«In tutti i settori sono concessi abbonamenti, mentre a noi non sono concessi benefìci, anche se tesserati come soci Inter Club a cui spettano prelazioni riservate. L’attuale metodologia, infatti, è una vera e propria corsa alla prenotazione dei posti che, nel più roseo dei casi, avviene in dieci secondi, con la conseguenza di avvilire, mortificare e dividere la nostra categoria anziché compattarla in nome dell’inclusione sociale e delle pari opportunità, per poter disporre del nostro tempo libero nella piena legittimità dei nostri diritti».
«Non siamo più disposti a tollerare invidie e gelosie suscitate dalla fortuna di essere stati accettati o meno all’interno dello stadio», concludono i promotori della petizione. (S.B.)

Ringraziamo Annalisa Ausilio per la segnalazione.

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