Una cultura del lavoro ancora ostile alle persone con disabilità

di André Felix*
Un rapporto reso pubblico in questi giorni dal Forum Europeo sulla Disabilità evidenzia i problemi sostanziali ancora presenti per i lavoratori e le lavoratrici con disabilità in tutta l’Unione Europea e nel Regno Unito, dai processi di assunzione inaccessibili alla mancanza di accomodamenti ragionevoli, fino alla carenza di tecnologie assistive, ma anche e soprattutto una cultura del lavoro ancora ostile alle persone con disabilità

Rapporto dell'EDF sul lavoro, luglio 2024Ibrahim, che lavora in Belgio, spesso deve portare con sé il laptop personale per lavorare, poiché la sua organizzazione non dispone della tecnologia assistiva necessaria per consentirgli di svolgere le sue mansioni. A Steven, invece, un cittadino olandese in carrozzina, è stato detto che «deve essere grato per la sistemazione che ha ricevuto»…
Sono solo due esempi di quanto emerge dal rapporto Digital Skills. Accommodation and Technological Assistance for Employment (“Competenze digitali. Accomodamenti e tecnologia assistiva per l’occupazione”, disponibile integralmente a questo link in inglese e anche in versione Easy to Read, “facile da leggere e da comprendere”), che evidenzia i problemi sostanziali ancora presenti per i lavoratori e le lavoratrici con disabilità in tutta l’Unione Europea e nel Regno Unito, dai processi di assunzione inaccessibili alla mancanza di accomodamenti ragionevoli, fino alla carenza di tecnologie assistive, ma anche e soprattutto a una cultura del lavoro ancora ostile alle persone con disabilità.

Prodotto dall’EDF, il Forum Europeo sulla Disabilità, e supportato da Google.org, il rapporto tenta dunque di indagare le cause alla base dell’occupazione a dir poco ancora scarsa delle persone con disabilità. In tal senso, un rapporto dello scorso anno, prodotto anch’esso dall’EDF, di cui ci eravamo occupati sulle nostre pagine, aveva evidenziato che solo il 51,3% delle persone attive in età lavorativa con disabilità nell’Unione Europea aveva un lavoro retribuito, con le donne e i giovani ulteriormente svantaggiati (rispettivamente 49% e 47,4% con un lavoro retribuito).

Tra gli altri dati presenti nel nuovo rapporto, da ricordare ad esempio che solo un datore di lavoro su 4 ha sviluppato processi di assunzione accessibili, che l’81% degli stessi datori di lavoro non ha adottato alcuna politica per l’acquisizione di tecnologie assistive e che solo il 25% utilizza i sostegni pubblici per fornire accomodamenti ragionevoli ai lavoratori e alle lavoratrici con disabilità.
Tra le raccomandazioni, quindi, espresse dal Forum Europeo sulla Disabilità, vi è innanzitutto la necessità per i datori di lavoro di investire in tecnologie accessibili, indipendentemente dalla stessa situazione di disabilità dei loro dipendenti, oltre al fatto che le autorità pubbliche dovrebbero aumentare e pubblicizzare anche i sostegni statali a disposizione dei datori di lavoro, per attuare accomodamenti ragionevoli. Le aziende produttrici di tecnologie assistive, inoltre, dovrebbero coinvolgere direttamente le persone con disabilità nella progettazione di soluzioni.

«Questo rapporto – ha dichiarato Maureen Piggot, componente del Comitato Esecutivo dell’EDF – chiarisce che i datori di lavoro necessitano di maggiori informazioni e sostegno, altrimenti le persone con disabilità continueranno a rimanere escluse. È tempo dunque che il mondo della politica e le organizzazioni datoriali agiscano per far sì che i lavoratori con disabilità possano essere assunti, disponendo delle migliori situazioni possibili e, soprattutto, che vengano valorizzati!».

Ufficio Comunicazione dell’EDF (European Disability Forum). Traduzione e riadattamento a cura della redazione di «Superando.it».

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