Un altro passo avanti a Parma per l’accessibilità degli edifici

Un provvedimento della Giunta Comunale, infatti, consentirà di installare con meno vincoli ascensori esterni agli edifici, iniziativa che guarda sì alle persone con disabilità, ma anche a tante altre fasce di cittadini con problemi di mobilità. Inoltre ci si rivolge sia a chi abita in un determinato edificio, sia a chi lo visita. Solo qualche settimana fa - sempre su spinta dell'Agenzia Comunale alle Politiche a favore dei Disabili - si era deciso che la progettazione e il collaudo delle opere pubbliche d'ora in poi saranno assegnati esclusivamente a professionisti che si impegnino a rispettare la normativa in materia di abbattimento delle barriere e che seguano le linee di indirizzo della cosiddetta "Progettazione Universale"

Ascensore esterno a un edificioIl Comune di Parma ha compiuto un ulteriore passo per l’abbattimento delle barriere architettoniche anche nell’edilizia privata e per la creazione di una città accessibile e fruibile da parte di tutti. E lo ha fatto con una decisione dal duplice obiettivo: da una parte prevedere l’estensione del concetto di “accessibilità per tutti”, comprendendo fra le categorie da tutelare non solo le persone con disabilità, ma tutti coloro che hanno impedimenti fisici alla mobilità; dall’altra autorizzare i Settori Comunali competenti a rilasciare titoli edilizi per effettuare interventi di eliminazione di barriere – particolarmente l’installazione di ascensori esterni – in deroga alle distanze stabilite dal Decreto Interministeriale 2 aprile 1968, n. 1444/68 – cui si richiama il Regolamento Urbanistico Edilizio del Comune emiliano – ma in modo comunque conforme alla Legge 13/89 (che, a sua volta, richiama gli articoli 873 e 907 del Codice Civile).

In sostanza, il decreto del 1968 imponeva una distanza tra edifici di 10 metri; la Legge 13/89, invece, riduceva questa distanza a 3 metri, ma solo per gli edifici in cui risiedeva una persona con disabilità “certificata”. Inoltre, gli ausili previsti contemplavano servoscala, strutture mobili facilmente removibili e modifiche dell’ampiezza delle porte d’accesso, ma non ascensori.
Da questo momento invece, a Parma – con la decisione assunta dalla Giunta Comunale – per interventi come l’installazione di ascensori esterni si potrà derogare alla distanza dei 10 metri, nel rispetto dei 3, anche quando la persona con difficoltà deambulatorie non sia disabile nel senso più “restrittivo” del termine e anche quando la persona con problemi di mobilità non sia residente nell’edificio interessato dall’intervento, ma solo visitatore (previo parere favorevole dell’assemblea condominiale). Questo allo scopo di consentire la libera frequentazione di tutti gli edifici anche da parte di persone con disabilità – e non solo – che possano recarvisi e non soltanto abitarvi.
Fra i soggetti tutelati – oltre a quelli con disabilità – sono ricompresi invalidi civili, persone in condizioni fisiche che impediscono l’uso delle scale, ultrasessantacinquenni o comunque anziani con difficoltà persistenti a causa dell’età avanzata, obesi, cardiopatici, donne in gravidanza o con il passeggino, persone reduci da interventi chirurgici ecc.

Questa decisione della Giunta di Parma fa seguito a quella di qualche settimana fa, in virtù della quale la progettazione e il collaudo delle opere pubbliche saranno assegnati esclusivamente a professionisti che si impegnino a rispettare la normativa in materia di abbattimento delle barriere architettoniche e che seguano le linee di indirizzo della cosiddetta “Progettazione per tutti” (Universal Design), in modo tale da garantire pari opportunità di accesso e fruibilità ai disabili motori e visivi. «La città – spiega Giovanni Paolo Bernini, assessore all’Agenzia alle Politiche a favore dei Disabili – dev’essere immaginata e costruita per le persone “vere”, reali, che hanno tutta una serie estremamente diversificata di esigenze, e non solo le persone con disabilità, ma anche i bambini, gli anziani ecc. Il nostro obiettivo è quello di rendere la città più confortevole e sicura per un’utenza ampliata».

Vale certamente la pena ricordare che l’impegno per rendere Parma città accessibile è stato reso ancora più incisivo dai lavori del Tavolo Tecnico istituito dal Comune d’intesa con il Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociale, per la realizzazione del Libro Bianco su Accessibilità e Mobilità Urbana. Linee Guida per gli Enti Locali, presentato all’inizio di luglio a Roma, dopo che erano state coinvolte numerose associazioni di persone con disabilità e loro familiari – tra cui anche quelle della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) – oltre ai Ministeri della Salute e degli Esteri, all’Università di Parma, a Confindustria, alle Fondazioni Snaidero e Don Gnocchi, al Centro di Formazione Formez, al CIP (Comitato Italiano Paralimpico) e alla Regione Friuli Venezia Giulia [se ne legga nel dettaglio, nel nostro sito, cliccando qui, N.d.R.].
La stessa Agenzia alle Politiche a favore dei Disabili del Comune di Parma è stata presentata come un “modello” da imitare alla Terza Conferenza Nazionale sulle Politiche della Disabilità del 2 e 3 ottobre scorsi a Torino. «Parma città accessibile – sottolinea ancora l’assessore Bernini – deve diventare uno slogan che vede il concorso dei diversi Settori della Amministrazione. La realizzazione delle indicazioni del Libro Bianco su Accessibilità e Mobilità Urbana dovrà divenire impegno forte e prioritario degli ambiti che ne hanno la maggiore responsabilità, sia in termini normativi che realizzativi. In questa prospettiva si inserisce questa nuova determinazione, per favorire sempre più l’accessibilità degli spazi anche privati e non solo pubblici della nostra città». (B.S.)

Per ulteriori informazioni: Ufficio Stampa Comune di Parma (Benedetta Squarcia), tel. 0521 218057, ufficio.stampa@comune.parma.it.
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