Ci saranno anche tre ex pazienti dell’Istituto Riabilitativo Montecatone di Imola (Bologna), la nota struttura di riferimento per la riabilitazione di persone con lesione midollare o grave cerebrolesione, impegnati da oggi, 28 agosto, alle Paralimpiadi di Parigi, vale a dire Carlotta Ragazzini, Giada Rossi e Stefano Travisani. «Non è certo un caso – spiega Roberta Vannini, coordinatrice a Montecatone del programma Riabilitazione tramite Gesto Sportivo – perché l’inserimento dello sport nel progetto personalizzato di riabilitazione del paziente ha lo scopo di utilizzarne i benefìci per incrementare i risultati del programma riabilitativo. In particolare, l’utilizzo del gesto sportivo in modo mirato e specifico ha l’obiettivo di aumentare la capacità di reazione, la forza e il tono muscolare, la resistenza allo sforzo e la capacità cardiorespiratoria, il controllo del tronco, la coordinazione e la sicurezza nella gestione della carrozzina».
Carlotta Ragazzini, 23 anni, di Faenza, sarà impegnata nel tennis tavolo. «Durante il ricovero nell’Unità Spinale di Montecatone, a seguito dell’aggravarsi della sua condizione fisica dovuta a un cavernoma intramidollare insorto a 18 mesi di vita – si legge nella presentazione della squadra italiana preparata dal CIP (Comitato Italiano Paralimpico), con il quale l’Istituto Riabilitativo Montecatone collabora da tempo – ricorda di avere sentito il rumore di uno scambio di tennis tavolo provenire dal terzo piano della struttura, dove si tenevano le attività ricreative. Si è incuriosita e ha deciso di provare. In breve tempo il tennis tavolo è diventato una vera e propria passione».
Anche Giada Rossi, 30 anni, di San Vito al Tagliamento (Pordenone), sarà impegnata a Parigi nel tennis tavolo. Al CIP ha spiegato «di ricordare molto bene la prima convocazione in Nazionale: mi ero appena diplomata e sarei andata a disputare gli Europei di tennis tavolo, ero emozionatissima».
Succedeva nel 2013. Nel 2008, a 14 anni, un tuffo nella piscina di casa le aveva causato una tetraplegia. Tante le persone che hanno contribuito alla sua crescita sportiva e personale: «La mia famiglia – dice – è stata fondamentale, così come lo è sempre stato il mio allenatore, che mi ha motivata e aiutata nei momenti difficili».
Stefano Travisani, infine, trentanovenne di Milano, gareggerà nel tiro con l’arco. «Quando tutto sembra finito – ha raccontato al CIP -, è proprio là che comincia la storia. La disabilità va in primis accettata, poi mostrata con orgoglio».
A Stefano lo sport ha tolto tanto, perché la sua paraplegia è dovuta a un incidente nel 2015 in sella alla mountain bike, ma gli ha anche restituito molto e oggi è una delle punte di diamante della Nazionale. A Tokyo 2020 è arrivato (finora) il momento più emozionante della sua carriera. «La medaglia d’argento nel mixed team l’ho dedicata alla mia famiglia, ai miei genitori e alla mia compagna. Anche se dico sempre che l’argento è una medaglia persa, è stata la mia prima Paralimpiade e va bene così».
Un grande in bocca al lupo è stato rivolto agli atleti dal commissario straordinario di Montecatone Mario Tubertini, secondo il quale «questi risultati sono anche frutto del lavoro che quotidianamente i nostri operatori, in sinergia con i tecnici del CIP, svolgono verso le persone ricoverate, facendo conoscere e praticare diversi sport paralimpici. Per noi la rieducazione tramite il gesto sportivo è un vero e proprio strumento di riabilitazione e di integrazione».
Il Progetto riabilitativo della struttura emiliana prevede infatti l’eventuale inserimento dei pazienti in diverse discipline sportive: nuoto, tennis, basket, scherma, tiro con l’arco, tiro a segno con pistola e carabina ad aria compressa, tennis tavolo, uniciclo e golf. L’attività richiede luoghi disponibili – per lo più all’esterno dell’ospedale – e competenze tecniche specifiche. In tal senso, come detto, l’Istituto si avvale della collaborazione del CIP per ciò che riguarda il reperimento di attrezzature, luoghi di svolgimento e personale tecnico specifico. (S.B.)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: Claudia Corsolini (corsolini@montecatone.com).
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