Otto organizzazioni di persone con disabilità a livello globale e continentale, tra cui l’IDA, l’Alleanza Internazionale sulla Disabilità, e l’EDF, il Forum Europeo sulla Disabilità, hanno inviato una lettera formale intitolata Participation of persons with disabilities in climate negotiations (“Partecipazione delle persone con disabilità ai negoziati sul clima”, disponibile integralmente in inglese a questo link) a tutti i firmatari dell’Accordo di Parigi sulla neutralità climatica, protestando con forza per l’esclusione del movimento delle persone con disabilità dai negoziati sul clima delle Nazioni Unite, a causa di una serie di intoppi burocratici. Come si scrive infatti nella lettera, l’ONU sta vivendo al momento una fase di stallo, rispetto alla creazione di una rappresentanza ufficiale delle persone con disabilità, già esistente per altri gruppi, quali ad esempio le donne e i giovani.
Il paradosso, come viene sottolineato nella lettera, è che proprio le persone con disabilità sono palesemente colpite in modo sproporzionato dalle conseguenze dei cambiamenti climatici, senza naturalmente dimenticare che tale esclusione va contro i trattati delle Nazioni Unite, e in particolare contro la Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, oltreché nei confronti della stessa Strategia di Inclusione della Disabilità delle Nazioni Unite.
Le organizzazioni firmatarie del messaggio chiedono dunque alle parti dell’Accordo di Parigi di risolvere l’inaccettabile situazione, chiedendo agli Stati Parte della Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici (UNFCCC) «di chiarire il processo di riconoscimento di una rappresentazione ufficiale di persone con disabilità e di farlo rapidamente, in vista della Conferenza COP 29, in programma in novembre in Azerbaijgian”. (S.B.)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: André Felix (andre.felix@edf-feph.org), cui scrivere in lingua inglese.
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