“Pensiero Imprudente”: un G7 per tutte e tutti!

di Claudio Imprudente
«Mi auguro - scrive Claudio Imprudente, rivolgendosi direttamente alla ministra per le Disabilità Locatelli - che il G7 sulla disabilità del prossimo mese di ottobre in Umbria sia un’occasione per ragionare e superare le contraddizioni tra i vari piani: bisogna dare voce alle persone con disabilità per creare progetti di vita che tengano conto dei loro bisogni, non solo in termini assistenziali e sanitari, poiché il rischio di dare una falsa immagine al mondo di noi persone con disabilità, è sempre dietro l’angolo»
G7, Inclusione e disabilità, Umbria, ottobre 2024
Si terrà in Umbria dal 14 al 16 ottobre il primo “G7 – Inclusione e Disabilità”

Cara sig.ra Ministra Alessandra Locatelli,
la prima  volta che ho sentito parlare di G7 ho fatto immediatamente un’associazione mentale con un grande successo della musica pop italiana, ovvero Sono solo parole (2011) di Noemi: «Avere l’impressione di restare sempre al punto di partenza / E chiudere la porta per lasciare il mondo fuori dalla stanza […]».
Per fortuna mi son dovuto ricredere perché sono convinto che invece sia importante “uscire dalla propria stanza” per non “lasciare il mondo fuori”.

Chi Le scrive è Claudio Imprudente (classe 1960), presidente onorario del Centro Documentazione Handicap di Bologna, Associazione nata nel 1982, e co-fondatore del gruppo educativo Progetto Calamaio, che da anni si occupano di educazione e formazione sui temi della disabilità e dell’inclusione sociale.
Innanzitutto, colgo l’occasione per ringraziarLa di avere organizzato un G7 sulla disabilità, cosa non affatto scontata [si terrà in Umbria, ad Assisi, dal 14 al 16 ottobre, N.d.R.]. Penso sia importante affrontare tali questioni e temi anche a livello istituzionale e internazionale, perché questo presuppone un cambio di prospettiva di più ampio respiro.

Mi trovo molto in accordo con le Sue considerazioni, che ho avuto modo di leggere sul portale d’informazione online Disabili.com: «Immagino un G7 concreto e operativo. L’obiettivo è cambiare la prospettiva e passare dall’inclusione alla valorizzazione delle persone, garantendo il diritto di tutti alla piena partecipazione alla vita civile, sociale e politica dei nostri Paesi. È una grande sfida e un impegno per il futuro. Tutti dobbiamo migliorarci e fare di più dal punto di vista istituzionale, ma anche dal punto di vista del mondo privato e dei singoli cittadini. Non si tratta di qualcosa che riguarda poche persone ma tutte le nostre comunità, che devono sentirsi coinvolte e adottare un nuovo sguardo».
Mi hanno molto colpito le Sue dichiarazioni quando ha affermato che l’obiettivo è proprio quello di cambiare prospettiva, passando dall’inclusione alla valorizzazione delle persone: sono anni che cerchiamo di cambiare la cultura attorno al concetto di disabilità, che rischia sempre di “rimanere indietro”, a causa di molti pregiudizi legati al senso comune e all’immaginario della nostra società.

«Spesso sono i contesti a creare degli ostacoli», come diceva il professor Andrea Canevaro. E bisogna agire su di essi per diminuire l’handicap: perché c’è una bella differenza tra deficit e handicap. Il “deficit” è una mancanza relativa alla condizione della persona che non si può modificare, invece l’“handicap” è una difficoltà creata dai contesti, i quali si possono cambiare. Quindi la Sua frase “casca a fagiolo”! Cambiare prospettiva non è nient’altro che un passaggio dall’idea di una comunità inclusiva a una comunità dove si valorizzano le singole persone e le loro potenzialità, migliorando i contesti di cui esse fanno parte.

Cara Ministra, spero in questo G7 – che si terrà nella città dove San Francesco ha vissuto la sua vita per un mondo a misura d’uomo – affinché si possano trattare argomenti molto importanti come quelli da Lei preannunciati: «[…] dei caregiver familiari, dell’integrazione socio sanitaria, del durante e dopo di noi, della scuola, della formazione e del lavoro, del miglioramento della qualità della vita di tutti […]».
Mi auguro sia un’occasione per ragionare e superare le contraddizioni tra i vari piani: bisogna dare voce alle persone con disabilità per creare progetti di vita che tengano conto dei loro bisogni, non solo in termini assistenziali e sanitari, poiché il rischio di dare una falsa immagine al mondo di noi persone con disabilità, è sempre dietro l’angolo.

Con questa lettera Le auguro un buon lavoro, e mi rendo disponibile per qualsiasi riflessione insieme.
Cordialità.

Scrivete a claudio@accaparlante.it oppure sulle mie pagine Facebook e Instagram.

Pensiero Imprudente
Dalla fine del 2022 Claudio Imprudente è divenuto una “firma” costante del nostro giornale, con questa suo spazio fisso che abbiamo concordato assieme di chiamare Pensiero Imprudente, grazie alla quale sta impreziosendo le nostre pagine, condividendo con Lettori e Lettrici il proprio sguardo sull’attualità.
Persona già assai nota a chi si occupa di disabilità e di tutto quanto ruota attorno a tale tema, Claudio Imprudente è giornalista, scrittore ed educatore, presidente onorario del CDH di Bologna (Centro Documentazione Handicap) e tra i fondatori della Comunità di Famiglie per l’Accoglienza Maranà-tha. All’interno del CDH ha ideato, insieme a un’équipe di educatori e formatori specializzati, il Progetto Calamaio, che da tantissimi anni propone percorsi formativi sulla diversità e l’handicap al mondo della scuola e del lavoro. Attraverso di esso ha realizzato, dal 1986 a oggi, più di diecimila incontri con gli studenti e le studentesse delle scuole italiane. In qualità di formatore, poi, è stato invitato a numerosi convegni e ha partecipato a trasmissioni televisive e radiofoniche.
Già direttore di una testata “storica” come «Hp-Accaparlante», ha pubblicato libri per adulti e ragazzi, dalle fiabe ai saggi, tra cui Una vita imprudente. Percorsi di un diversabile in un contesto di fiducia e il più recente Da geranio a educatore. Frammenti di un percorso possibile, entrambi editi da Erickson. Ha collaborato e collabora con varie riviste e testate, come il «Messaggero di Sant’Antonio», per cui cura da anni la rubrica “DiversaMente”. Il 18 Maggio 2011 è stato insignito della laurea ad honorem dall’Università di Bologna, in Formazione e Cooperazione.

Nella colonnina a fianco dell’articolo intitolato “Pensiero Imprudente”: L’educazione? Un viaggio in tandem! (Articoli correlati, a questo link), tutti i contributi che abbiamo finora pubblicato, nell’àmbito di Pensiero Imprudente.

Share the Post: