Un incontro con Giulia Mazza al Disability Pride del Veneto

di Filippo Visentin
Il 15 settembre, durante il Disability Pride Veneto, Filippo Visentin incontrerà Giulia Mazza, «violoncellista che - scrive lo stesso Visentin - ha sfidato le convenzioni e le limitazioni fisiche per emergere come un autentico talento musicale. Giulia, infatti, è sorda profonda dalla nascita e nonostante una disabilità che, soprattutto nel mondo della musica, per molti sarebbe un ostacolo insormontabile, ha dimostrato di possedere una determinazione e una passione inarrestabili, riuscendo a trasformare la propria sfida in una fonte di ispirazione e creatività»
Giulia Mazza
Giulia Mazza con il suo violoncello

Più che un’intervista in senso stretto, sarà una bella chiacchierata, quella che avrò il piacere di fare con l’amica Giulia Mazza, domenica 15 settembre, a partire dalle 14 in Piazza delle Erbe a Padova, nell’àmbito del primo Disability Pride Veneto [di tale evento si legga già ampiamente in altra parte del nostro giornale, N.d.R.].
Giulia, per coloro che ancora non la conoscono o non hanno avuto occasione di ascoltarla, è una straordinaria violoncellista italiana che ha sfidato le convenzioni e le limitazioni fisiche per emergere come un autentico talento musicale. Ciò che rende la sua storia particolarmente eccezionale è il fatto che Giulia Mazza è sorda profonda dalla nascita. Nonostante una disabilità che, soprattutto nel mondo della musica, per molti sarebbe un ostacolo insormontabile, Giulia ha dimostrato di possedere una determinazione e una passione inarrestabili, riuscendo a trasformare la propria sfida in una fonte di ispirazione e creatività.

Giulia ha iniziato a suonare il violoncello da bambina, coltivando un amore per la musica che è cresciuto insieme a lei. La sua sordità non le ha impedito di seguire e realizzare il suo grande sogno; al contrario, l’ha spinta a sviluppare una sensibilità unica nei confronti delle vibrazioni e del ritmo, aspetti fondamentali dell’esperienza musicale.
Grazie a un approccio precoce e innovativo sotto la guida di Giulia Cremaschi Trovesi, musicoterapeuta di fama internazionale, Giulia ha educato l’intero suo corpo a “sentire” la musica attraverso il contatto diretto col violoncello, strumento la cui gamma sonora più si avvicina a quella della voce umana, dimostrando una volta di più che la musica non è solo un’esperienza acustica, ma anche fisica e emotiva.

Oltre alla sua carriera di musicista, Giulia Mazza è impegnata sul fronte dei diritti, dell’accessibilità e delle pari opportunità nel mondo delle arti, mostrando, con il suo esempio, che le persone con disabilità possono eccellere in campi tradizionalmente considerati poco accessibili.
«La sua storia – come ha sottolineato Claudia Frizzarin, presidente dell’Associazione MIL (Muoversi In Libertà) e tra gli organizzatori più instancabili del Disability Pride Veneto – ben si inserisce nel contesto di un evento che mira ad affermare un nuovo modo di guardare alla disabilità, uscendo da una visione assistenzialistica per mettere finalmente al centro la persona  come parte integrante e attiva della società».

Su Giulia Mazza segnaliamo anche, sempre sulle nostre pagine, i testi Filippo e Giulia, un duo musicale che scardina i pregiudizi di Stefania Delendati e “Un’insolita armonia”: il valore universale e inclusivo della musica.

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