«Con il vecchio sistema di raccolta rifiuti – ci scrive da Torino Luciano Chissotti del Gruppo Trasversale “Una città per Tutti” – i bidoni erano sulla strada e toglievano solo parcheggi. Oggi, invece, vengono depositati dai condòmini sui marciapiede, situazione sconosciuta a Torino prima dell’avvento della mitica “raccolta porta a porta”».
A questo punto le conseguenze sono facilmente immaginabili e le documentiamo con un paio di foto che qui pubblichiamo, inviate anch’esse da Chissotti: «Per i disabili motori percorsi bloccati su marciapiedi stretti e “slalom” su quelli un po’ più grandi; per i disabili visivi scomparsa della “guida naturale del filo edifici” per l’orientamento».
Eppure non sarebbe stato così difficile pensarci, «bastava infatti segnalare nell’Ordinanza sulla raccolta dei rifiuti porta a porta che i contenitori, soprattutto sui marciapiedi stretti, non debbono essere sistemati come nelle foto qui pubblicate, sia per facilitare la qualità della vita del 20% dei cittadini, sia per rispettare la normativa».
Ma tant’è, una volta ancora, è il commento del nostro corrispondente, «ci si dimentica che esistono anche i disabili, gli anziani, i bambini, gli ipovedenti, le sedie a rotelle ecc.». Il 20% dei cittadini, insomma… (S.B.)
Vengono generalmente ritirati i diversi tipi di rifiuti (rifiuto umido organico destinato al compostaggio, vetro-alluminio, carta-cartone, plastica, secco non riciclabile) in giorni e contenitori diversi. I rifiuti urbani non differenziati vengono solitamente ritirati con frequenze diverse a seconda della tipologia. Tipicamente le frequenze variano da una volta al mese a due o tre volte a settimana a seconda della frazione di rifiuto raccolta. Contestualmente all’avvio del sistema porta a porta, vengono rimossi dalle strade di tutta l’area interessata i cassonetti per i rifiuti indifferenziati. Questo sistema è considerato il metodo più funzionale per incrementare la percentuale di rifiuti destinati al riciclaggio.
Un aspetto problematico del sistema consiste nella possibile scarsa collaborazione da parte dei cittadini. Quanto più alta è la coscienza civica tanto più il metodo funziona.
…E un altro aspetto problematico – rispetto a queste note tratte da Wikipedia – l’ha qui evidenziato bene Luciano Chissotti…
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