Non ci poteva essere una denominazione più appropriata di In sella alla cultura per il progetto innovativo, volto alla valorizzazione del patrimonio culturale, naturalistico, rurale e produttivo della zona di Mont-Emilius, in Valle d’Aosta. I Comuni di Jovençan, Gressan e Aymavilles durante l’estate hanno organizzato cinque appuntamenti, l’ultimo dei quali è in programma per il 28 settembre, per far conoscere lo stesso territorio poco noto, nonostante la vicinanza ad Aosta, ma altrettanto interessante, con una storia e un patrimonio singolare e prezioso.
In sella alla cultura, progettualità particolarmente attenta all’inclusione delle persone con disabilità, consiste in cinque escursioni in bicicletta, per lo più a pedalata assistita, non solo per favorire un turismo accessibile, ma anche per far raggiungere, e quindi conoscere, i luoghi più impervi anche da parte di chi ha difficoltà motorie. Proprio in nome dell’inclusione, il citato appuntamento del 28 settembre prossimo, denominato RE-moveON, come quello del 18 agosto è stato organizzato per tutti e tutte, con una particolare attenzione per le persone con disabilità e per gli anziani, che vorranno provare i mezzi messi a disposizione, come handbike, tandem, tricicli e “side by side” (bici per chi desidera pedalare in coppia).
L’obiettivo del progetto è promuovere il territorio, utilizzando le varie soluzioni offerte dalle tecnologie di oggi, grazie alle quali è possibile provare, confrontarsi e scoprire un modo diverso di muoversi.
Il brand di RE-moveON è stato coniato da Corrado Pedelì, professionista del settore, perché incarna molto bene la finalità: dall’inglese significa “andare avanti”, “ri-muoversi”, “tornare a muoversi”. Infatti, il vero scopo dell’utilizzo delle biciclette è proprio quello di dare la possibilità di andare avanti e di “tornare a muoversi” delle persone con disabilità.
Un altro obiettivo dell’iniziativa è la promozione di una società inclusiva, dove ognuno possa godere delle attività e del benessere. Infatti, l’andare in bicicletta, molte volte, rappresenta un momento condiviso con i familiari, gli amici o gruppi sportivi.
Tra le bici di diverso tipo usate, particolarmente utili sono quelle a pedalata assistita in quanto, come detto, permettono anche a chi ha difficoltà motorie di esplorare i territori più impervi.
RE-moveON è una progettualità di ampio respiro che va oltre alla collaborazione dei tre Comuni sopracitati, consistente nella partecipazione di molte realtà, sia pubbliche, sia private. Significativo è l’apporto del Comune di Morgex, che ha messo a disposizione il proprio tandem a pedalata assistita, solitamente utilizzato per il progetto Diverse bici, promosso all’interno delle scuole, per favorire l’inclusione e l’attività sportiva di persone con disabilità.
Il progetto, presentato congiuntamente dai tre comuni sopracitati è realizzato da Bike4Heritage, con la collaborazione della Società Cooperativa Sociale C’era l’Acca, che si occupa principalmente di turismo accessibile. Inoltre, è stato reso possibile anche grazie al contributo economico del Consiglio Regionale della Valle d’Aosta, di CVA e dell’Unité des Communes Valdôtaines Mont-Emilius, avvalendosi inoltre del sostegno dell’istituzione scolastica Isiltep, del Comune di Morgex e della Polisportiva DisVal che ha donato le biciclette.
«È stata una bella soddisfazione – commenta Michelle Bionaz, assessora all’Istruzione e alla Cultura del Comune di Jovençan – vedere la grande partecipazione all’incontro di agosto, ma soprattutto respirare l’atmosfera gioiosa che si è creata all’interno del gruppo organizzativo e tra i partecipanti. Questo rappresenta l’“anno zero” e una sorta di bussola su cui orientare la futura programmazione. È mia volontà, infatti, proseguire, ampliando la rete di Associazioni di settore, ed eventualmente la collaborazione con altri Comuni, in modo che, In sella alla cultura, e RE-moveON in particolare, diventino un appuntamento fisso che caratterizza il nostro territorio, stimolando iniziative che includano il maggior numero di persone, al di là dei loro limiti fisici, sensoriali e intellettivi, in modo che tutti possano usufruire della cultura e della bellezza che caratterizza il nostro territorio, perché si diffonda, al contempo, un senso positivo della relazione e della comunità».
Il presente servizio è già apparso in “InVisibili”, blog del «Corriere della Sera.it», con il titolo “In Val d’Aosta l’inclusione va in sella su ogni tipo di bici”e viene qui ripreso, con alcuni riadattamenti al diverso contenitore, per gentile concessione.
Articoli Correlati
- Poter sbagliare, oltre ogni condizione di controllo Tutto parte da una brutta caduta in bicicletta, in questo contributo di Antonio Bianchi che introduce un’ampia trattazione sulla Vita Indipendente, il “Dopo di Noi” e il progetto di vita,…
- La sfida culturale per l’inclusione e l’accessibilità lanciata in Valle d’Aosta Il progetto si chiama “Lo sci per tutte le abilità”, ma in realtà non si occupa solo di riuscire a fare sciare al meglio le persone con disabilità: si tratta…
- Sordocecità, la rivoluzione inclusiva delle donne Julia Brace, Laura Bridgman, Helen Keller, Sabina Santilli. E poi Anne Sullivan. Le prime quattro erano donne sordocieche, la quinta era “soltanto” quasi completamente cieca, ma non si può parlare…