«Sono una persona con disabilità motoria di Roma e mi muovo in carrozzina. Nel pomeriggio del 2 luglio, intorno alle 16, mi sono recato alla stazione della Linea B di Santa Maria del Soccorso per prendere la metropolitana che mi avrebbe dovuto portare alla stazione di Roma Termini, ma una volta varcato il tornello di accesso, il vigilante di turno mi ha comunicato che non potevo farlo perché entrambi gli ascensori che garantiscono gli accessi ai treni erano “fuori servizio”, mancando l’addetto di stazione».
Incomincia così il messaggio del lettore Enzo Jamundo, che ha scritto in questi termini – per chiedere spiegazioni – anche all’ATAC (l’Azienda Trasporti della capitale) e ad alcuni quotidiani nazionali e locali. La sua lettera, a quanto ci risulta, è stata ripresa dal quotidiano romano «Il Messaggero». Ma continuiamo a dare spazio al suo racconto.
«Sconcertato da ciò che mi è stato comunicato ed essendo un assiduo utilizzatore della metropolitana, insieme a mia moglie ho cercato di capire cosa stesse succedendo. Incredulo, adirato, e sempre più consapevole che avrei perso il treno, il vigilante mi ha detto che avrebbe potuto chiamare un altro addetto di stazione il quale – in dieci, quindici minuti – avrebbe potuto riattivare gli ascensori. Ulteriormente sconcertato da tale procedura, a mia precisa domanda (“Perché manca l’addetto di stazione?”), il vigilante ha risposto “Sa, fa caldo, sarà andato a farsi una doccia…».
Dunque, scrive Jamundo allibito, «entrambi gli ascensori della stazione erano fermi, nel momento di intenso traffico di un venerdì pomeriggio, perché l’addetto era a farsi una doccia! In conclusione, per poter prendere la metropolitana, ho dovuto fermare un paio di passeggeri, che insieme a mia moglie mi hanno sollevato con la carrozzina, per farmi fare le due rampe di scale che mi separavano dal treno».
Tra le varie ragioni che complicano quotidianamente la vita delle persone con disabilità, crediamo che quella fornita dal vigilante della metropolitana romana, alla Stazione di Santa Maria del Soccorso, sia senz’altro una delle più “originali”. Insieme al malcapitato nostro lettore, anche noi attendiamo con curiosità – se mai arriveranno – le spiegazioni dell’ATAC. (S.B.)
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