Come informa “Quotidianosanità.it”, una guida pratica (Implementation toolkit for accessible telehealth services) per supportare governi, decisori politici, settore sanitario, fornitori di servizi sanitari e società civile su come integrare le funzionalità di accessibilità nei servizi di telemedicina è stata stilata dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) e dall’ITU (Unione Internazionale delle Telecomunicazioni).
Nel rapporto globale dell’OMS sull’equità sanitaria per le persone con disabilità, infatti, l’inaccessibilità dei servizi di telemedicina è elencata tra i fattori noti che ostacolano l’equo accesso ai servizi sanitari per le stesse persone con disabilità le quali, ad esempio, possono essere escluse se le piattaforme di telemedicina non sono compatibili con lettori di schermo o tastiere Braille, se non forniscono sottotitoli o se utilizzano un’interfaccia utente complicata. (S.B.)
Ringraziamo la Rete dei CAAD dell’Emilia Romagna per la segnalazione.
Articoli Correlati
- Donne e minori con disabilità: cosa dovrebbe esserci nel Terzo Programma d'Azione Nell’ampio e importante approfondimento che presentiamo oggi, Giampiero Griffo dettaglia una serie di specifiche linee di azioni che dovrebbero essere inserite nel nuovo Programma d’Azione dell’Osservatorio Nazionale sulla Condizione delle…
- Serve passare dalla frammentazione all’integrazione dei servizi territoriali «Serve con urgenza - scrive tra l'altro Fausto Giancaterina - una coraggiosa riorganizzazione del welfare territoriale che da frammentato (per norme e logiche operative e soprattutto per sistemi separati come…
- Perché servono servizi territoriali integrati e creativi «Il primo passo da fare - scrive Fausto Giancaterina -, quale fondamentale cambiamento per i servizi rivolti alle persone con disabilità, è l’ormai irrinunciabile integrazione tra il settore sanitario e…