Indagine “APACE”, meno di 4 editori europei su 10 producono e-book accessibili

Aumentano le pubblicazioni accessibili in Europa, ma la strada da fare è ancora lunga. I primi risultati del progetto "APACE", guidato dalla Fondazione LIA (Libri Italiani Accessibili), rivelano che più di 7 editori europei su 10 sono consapevoli dell’impatto imminente dell’European Accessibility Act, la Direttiva Europea sull'Accessibilità, ma meno di 4 su 10 producono e-book accessibili

Realizzazione grafica sulla Fondazione LIAPiù di 7 editori europei su 10 sono consapevoli dell’impatto imminente dell’European Accessibility Act, la Direttiva Europea sull’Accessibilità, ma meno di 4 su 10 realizzano e-book accessibili. A rivelarlo è APACE, progetto guidato dalla Fondazione LIA (Libri Italiani Accessibili) e dall’Associazione Italiana Editori (AIE).

La Direttiva Europea sui requisiti di accessibilità dei prodotti e dei servizi impone agli editori di produrre le loro pubblicazioni digitali in formati accessibili e all’intera filiera editoriale (librerie online, soluzioni di lettura hardware e software, siti web e soluzioni di gestione dei diritti) di essere accessibile. E il tempo stringe: l’entrata in vigore è prevista per il 28 giugno 2025.
Il progetto APACE (Accelerating Publishing Accessibility through Collaboration in Europe) – coordinato, come detto, dalla Fondazione LIA e con la partecipazione dell’AIE, avvalendosi di un cofinanziato dalla Commissione Europea nell’ambito del programma Creative Europe – fotografa lo stato attuale delle cose a meno di un anno dall’entrata in vigore della Direttiva Europea sull’Accessibilità. Lo fa con un’analisi approfondita delle pratiche di accessibilità adottate dagli editori europei di diversi segmenti di mercato (narrativa, saggistica, universitaria e professionale, scolastica) in 17 Paesi (Austria, Belgio, Bulgaria, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Italia, Lituania, Olanda, Norvegia, Polonia, Spagna, Svezia, Svizzera e UK). L’obiettivo è comprendere le principali problematiche che stanno emergendo nel conformarsi ai requisiti della Direttiva Europea sull’Accessibilità e identificare le esigenze formative necessarie.
La stragrande maggioranza delle case editrici europee intervistate e coinvolte dalla Direttiva (94% di quelle con un fatturato superiore ai 10 milioni e 83% di quelle con un fatturato da 2 e 10 milioni) è consapevole del fatto che l’European Accessibility Act influenzerà le loro attività. In generale, il 70,5% degli editori intervistati è consapevole del fatto che la Direttiva stessa avrà un impatto sulle loro attività: tuttavia, solo il 37,4% già produce e-book accessibili. Un’analoga percentuale inizierà a farlo entro la fine del 2024.
È significativo che siano consapevoli dell’impatto della normativa anche il 52% tra le microimprese (editori con un fatturato di meno di 2 milioni di euro e meno di 10 dipendenti), che pure non saranno vincolate dagli obblighi previsti: cosa che evidenzia la sensibilità sociale del settore. D’altronde circa il 30% delle microimprese che pubblicano e-book ha già titoli accessibili nei propri cataloghi.

Essere in linea con i requisiti dell’European Accessibility Act comporta investimenti significativi perché è necessario adeguare i processi produttivi e distributivi in essere e acquisire nuove competenze nel campo dell’accessibilità: è però difficile stimarne l’impatto economico effettivo. Il 62,4% degli editori coinvolti non ha ancora stanziato un budget specifico per soddisfare i requisiti della Direttiva, il 17,3% prevede però di farlo entro il 2025.
L’indagine evidenzia chiaramente un forte interesse a una formazione specifica sull’accessibilità che copra i diversi aspetti: dalla produzione di e-book accessibili, alla descrizione alternativa delle immagini, alla creazione dei metadati di accessibilità. Il 93,1% ha però dichiarato di non avere avuto accesso e di non essere a conoscenza di finanziamenti pubblici, né nazionali né europei, utili per supportare gli investimenti necessari o per attivare progetti formativi in questo ambito.

«Questa indagine evidenzia l’impegno crescente del settore editoriale europeo verso l’accessibilità, ma sottolinea anche la necessità di un rafforzamento delle pratiche di formazione continua, della collaborazione tra Paesi e soggetti diversi, del ruolo dell’Unione Europea nel sostenere il cambiamento. Ci sono poi molti aspetti da affrontare per il settore, come la disponibilità di software efficienti per la produzione delle versioni accessibili, giacché quelli esistenti non sono completamente adeguati a questo scopo. Solo attraverso uno sforzo congiunto potremo arrivare pronti a giugno 2025 e, soprattutto, garantire pubblicazioni veramente accessibili per tutti», sottolinea Cristina Mussinelli, segretario generale della Fondazione LIA.
«Fino ad oggi l’innovazione per garantire l’accessibilità degli e-book è stata interamente affidata alla responsabilità sociale e alla sensibilità degli editori europei. L’indagine APACE dimostra che gli editori stanno rispondendo egregiamente, ma allo stesso tempo mette in luce la carenza di politiche pubbliche per accompagnare gli sforzi del settore privato», è il commento di Ricardo Franco Levi, presidente della Federazione degli Editori Europei.
«Il lavoro svolto da AIE e dagli editori italiani, in costante collaborazione con l’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, fin dal 2014, con la creazione della Fondazione LIA, ha consentito al nostro Paese di sviluppare un modello di eccellenza riconosciuto a livello internazionale che ha anticipato quanto richiesto dall’European Accessibility Act in termini di accessibilità di contenuti e pubblicazioni digitali. È però fondamentale che anche tutti gli altri attori della filiera come librerie online, piattaforme e aggregatori si adeguino», dichiara Innocenzo Cipolletta, presidente dell’AIE. (Carmela Cioffi)

I risultati completi dell’indagine verranno presentati in occasione della Fiera del libro di Francoforte nel seminario The Accessibility Era. Are you ready for it? che si terrà il 16 ottobre alle ore 13 nel Frankfurt Studio, Hall 4.
La Relazione sull’analisi del gap di competenze verrà pubblicata in formato integrale su www.europeanaccessibilitydirectory.eu/, il nuovo sito sviluppato all’interno del progetto APACE, che propone risorse, linee guida e eventi sull’accessibilità nel mondo editoriale.
Per altre informazioni: Denise Nobili (denise.nobili@fondazionelia.org).

 

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